La vicenda delle
concessioni balneari pare destinata a concludersi con una proroga a tempo, fino al 2027.
La direttiva Bolkestein obbliga i paesi dell'Unione Europea a mettere all'asta le concessioni di spiagge, che, di fatto, in precedenza erano possedute dai titolari degli stabilimenti balneari che se le passavano di padre in figlio come fossero beni di proprietà.
La magistratura italiana e europea ha bocciato ogni tentativo di non applicare la direttiva Bolkestein. Invece la politica ha fatto spesso promesse irrealizzabili, in cambio del voto di una categoria di imprenditori che sceglieva di votare chi difendeva i loro interessi (privati).
Tra le motivazioni di chi non vuole l'asta delle concessioni, qualcuna ha senso. Una dice: se il balneare perde la concessione, parte dei soldi spesi nello stabilimento, per beni e servizi che esercitano la loro funzione nel medio-lungo termine, diventano costi che non producono nessun ricavo.
Per esempio, se uno stabilimento balneare 2 anni fa ha acquistato sdraio e ombrelloni nuovi, l'ha fatto nella certezza (magari derivante da una promessa politica) di poterli usare per (supponiamo) 5 anni, durante i quali l'imprenditore era certo di incassare i ricavi generati dagli stessi.
Ma se dopo 2 anni l'impresa perde la concessione, si ritrova a registrare una perdita: il costo d'acquisto viene pertanto diviso in 5 parti, inserite in 5 bilanci annuali differenti, ma dopo il secondo anni i ricavi non ci sono più.
Per questo i balneari hanno chiesto un risarcimento. Come dire: ci avete illusi, facendoci pensare che non ci sarebbero state le aste per le concessioni e per questo abbiamo speso soldi nelle nostre imprese. Soldi che non recupereremo se perdiamo la concessione, quindi rimborsateci.
Qualcuno addirittura ha pensato ai mancati guadagni, ma il governo italiano pare intenzionato a comprendere in eventuali rimborsi solo i costi pluriennali sopportati negli ultimi 5 anni oltre a estendere, accordandosi con l'UE, le concessioni per altri 3 anni.
In questo modo i costi non daranno luogo a perdite se non minime, perchè per altri 3 anni i costi pluriennali sopportati di recente saranno coperti dai ricavi degli stabilimenti balneari.
Dopo aver promesso che la direttiva Bolkestein non sarebbe stata applicata, finirà che le aste si faranno e i risarcimenti saranno ridotti ai minimi termini.