Lo 0,3% è riferito all'anno intero e non al trimestre, ovvero se l'economia americana continuasse a comportarsi per tutto il 2025 come nel primo trimestre, alla fine si registrerebbe un -0,3%. Recessione non grave, ma preoccupante visti i tassi di crescita positivi (e non di poco) degli anni precedenti.
Al calo del PIL contribuisce la crescita anomala delle importazioni a causa dei dazi, annunciati da Trump?
Cerchiamo di spiegare. Se gli americani in un dato periodo di tempo consumano più prodotti stranieri, a parità di consumi, il PIL cala. Perchè si spende meno per i prodotti americani. Diminuisce il fatturato delle aziende USA a vantaggio di quelle del resto del mondo.
Tuttavia il forte aumento delle importazioni nel primo trimestre è dovuto all'annuncio di dazi: le imprese hanno riempito i magazzini anticipando gli acquisti di prodotti esteri che gli americani comprano e che, a causa dei dazi, in futuro potrebbero costare di più. Per la contabilità nazionale questo significa, secondo Cottarelli, aumento degli investimenti che impattano positivamente sul PIL compensando il calo del PIL dovuto alle importazioni.
Detto in modo semplice, se le importazioni salgono da 100 a 150 per evitare i dazi, l'aumento (50) non influisce sul PIL perchè sono prodotti che finiscono nei magazzini, ovvero le scorte (investimenti) salgono di 50. L'effetto finale è sul PIL dei maggiori acquisti (50) per scorte è quindi nullo.
Dunque il PIL è diminuito per davvero, uno 0,3% su base annua. Non siamo di fronte a illusioni dovute alla contabilità. Il dato è compatibile con la forte incertezza introdotta nell'economia dall'amministrazione Trump, mostrata anche dalle indagini sulla fiducia dei consumatori, scesa a livelli del 2020, quando c'era la pandemia e compatibile con la fiducia delle imprese, anch'essa calata bruscamente con la nuova amministrazione. Minor fiducia significa minore spesa per consumi, minore spesa delle imprese che nell'incertezza tagliano i costi e rimandano gli investimenti e anche meno spesa pubblica.
Infine una nota sull'Italia. Da noi il PIL è risultato in aumento dello 0.3%. Il ministro dell'economia s'è mostrato contento, ma forse dovremmo preoccuparci in prospettiva. Perchè vendere di più negli USA oggi significa vendere meno in futuro e perchè i dazi non promettono niente di buono per il resto dell'anno.