12 febbraio 2017

Dove sono gli sprechi?

Piccola riflessione. I conti pubblici 2016 si chiudono con un deficit del 2,2% del PIL. Gli accordi europei prevedevano un deficit al 2%, quindi serve una correzione dei conti di 3,4 miliardi, lo 0,2% del PIL.

E' ragionevole che i partiti di governo, che hanno votato le leggi di bilancio, difendano le loro scelte, a cominciare da Renzi che invita Gentiloni a trattare con l'Unione Europea prima di cercare di incassare i 3,4 miliardi con aumenti di imposte e tagli alla spesa.

Non è invece comprensibile la scelta dei partiti di opposizione, spesso impegnati a denunciare gli sprechi e le scelte sbagliate del governo. Di fronte alla richiesta di correzione dei conti, le opposizioni dovrebbero indicare facilmente un modo per recuperare almeno qualche centinaio di milioni tagliando sprechi o facendo scelte diverse di spesa, rendendosi credibili verso i propri elettori che verso le autorità europee.

Invece assistiamo al triste spettacolo di un ministro dell'economia che va in Parlamento a riferire e trova banchi vuoti, mentre il si prepara una campagna elettorale fatta di promesse costose (pensiamo ai 17 miliardi del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle), promesse tanto più credibili quanto più si induce l'opinione pubblica a ignorare le richieste UE.

07 febbraio 2017

I vantaggi comparati

Per cercare di capire quali conseguenze potrebbe avere la decisione di Trump di rinnegare accordi di libero scambio firmati in passato dagli USA, come il NAFTA, che regola gli scambi tra Canada, Messico e USA, può essere utile la teoria dei vantaggi comparati di David Ricardo.

Ricardo, economista britannico vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, ha elaborato una teoria tanto semplice quanto suggestiva, capace di convincere che è meglio tenere aperti i confini, almeno allo scambio di merci.

Supponiamo ci siano due paesi, USA e Messico, e che entrambi i paesi producano due beni, uno industriale e uno agricolo.

E' quasi intuitivo pensare che se il Messico produce il bene agricolo a costi inferiori di quelli dello stesso bene prodotto negli USA e se il costo del bene industriale prodotto negli USA è inferiore al costo dello stesso bene in Messico, il Messico si specializzerà nella produzione del bene agricolo e gli USA nella produzione del bene industriale e poi si scambieranno i due beni.

La teoria di Ricardo si basa su una ipotesi più forte. Si domanda: cosa succede se entrambi i beni costano meno in Messico?

La risposta istintiva è che i due beni sono prodotti nel paese con costi inferiori, ma Ricardo obietta che, poichè le risorse (lavoro, capitali) sono limitate, può convenire a un paese specializzarsi in una produzione (anche se lo stesso prodotto nell'altro paese costa meno) e comprare l'altro.

Gli USA per esempio possono trovare conveniente specializzarsi nella produzione del solo bene industriale e il Messico nella produzione del solo bene agricolo perché si usano meglio le risorse. I confini aperti permettono ai singoli paesi di disporre di una quantità di entrambi i prodotti maggiore rispetto al caso in cui USA e Messico producessero entrambi i beni (agricolo e industriale) senza scambiarseli.


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