Una possibilità c'è, c'è un qualcosa da fare. [...] La rivoluzione oggi è molto semplice da fare. Il sistema consiste in cosa? Il sistema gira intorno alle banche. Si fonda sul potere delle banche, quindi dev'essere distrutto partendo proprio dalle banche. Cioè, basta che 3 milioni di persone invece di andare in strada, a manifestare con i propri cartelloni etc., vanno in banca, ritirano i loro soldi e queste crollano. 3 milioni, 10 milioni di persone... e le banche crollano. E là c'è una vera minaccia, una vera rivoluzione. La rivoluzione si fa così oggi, non è complicato. Invece di andare in strada e fare kilometri con la propria auto, si va alla banca del proprio paese e si ritira il proprio denaro, e se c'è una grossa quantità di gente che ritira il proprio denaro, il sistema crolla. Nessun'arma, niente sangue, niente del genere.E' stato anche creato un evento su facebook, in Italia, per invogliare quanta più gente possibile ad andare nel giorno prestabilito a ritirare i propri risparmi (vedi qui).
Semplice: una bella crisi, come quella scoppiata nel 2008.
La crisi è scoppiata dopo che per anni il debito degli americani è stato finanziato con capitali provenienti da tutto il mondo: si compravano case e si finanziavano i consumi con prestiti garantiti dal valore degli immobili.
Quando il valore degli immobili ha iniziato a scendere, perchè si costruivano più case di quelle acquistate, le garanzie si sono dimostrate insufficienti e chi possedeva titoli, garantiti dai mutui, ha reagito al rischio di subire vendendo i titoli e ritirando i capitali dalle banche rischiose.
Proprio come suggerisce di fare Cantona per risolvere i problemi francesi.
La vendita dei titoli garantiti dai mutui ha innescato altre vendite. Il panico s'è impennato col fallimento di Lehman Brothers, che aveva raccolto grandi quantità di capitali in tutto il mondo per poi prestarlo ai propri clienti. Anche le banche che avevano prestato soldi a Lehman Brothers erano a rischio.
L'effetto immediato è stato il crollo del mercato interbancario: le banche non si prestavano più soldi tra loro e i capitali sono fuggiti dalle banche che possedevano titoli "a rischio". I clienti ritiravano i capitali dalle banche a rischio.
Ciò avrebbe potuto creare un disastro di proporzioni gigantesche, con il fallimento della maggior parte delle banche in tutto il mondo, se le banche centrali non avessero offerto liquidità alle banche in difficoltà.
Il fallimento di una banca di grandi dimensioni infatti causerebbe la crisi anche delle banche che le prestano soldi e il panico dei risparmiatori che non sanno se la loro banca è davvero solida.
La crisi del sistema bancario si è poi estesa all'economia reale, già in difficoltà per il crollo dei valori immobiliari: se il prezzo delle case scende è meno conveniente costruire case e ci sono meno garanzie per finanziare la costruzione e l'acquisto di case.
Quindi se qualcuno ritirasse i capitali, non farebbe altro che riproporre le condizioni che hanno innescato la crisi, che in termini concreti significa un aumento spaventoso della disoccupazione, imprese che chiudono e altre cose simili, assai poco piacevoli.
Qualcuno potrebbe dire: io prendo i soldi da una banca e li porto presso una banca più etica. In questo caso la banca etica forse aumenterebbe i prestiti ai propri clienti.
Certamente, se fossero in tanti a seguire questa soluzione, si troverebbe a gestire troppi soldi e li presterebbe ad altre banche. Magari le stesse da cui i capitali sono fuoriusciti per decisione dei risparmiatori.
Insomma, ritirare i risparmi è dannoso e, nella migliore delle ipotesi, inutile, perchè la banca che vede fuggire i capitali può rifornirsi nei mercati interbancari, dove fluiscono i capitali delle banche che raccolgono troppi soldi.