17 settembre 2023

I vantaggi comparati di Ricardo e ... i poveri di oggi - parte seconda

La teoria dei vantaggi comparati suggerisce che l'economia di uno stato abbia convenienza a specializzarsi in alcuni prodotti scambiandoli con i prodotti provenienti dall'estero invece di produrre di tutto. 

Ma se conviene specializzarsi e scambiare, perchè i lavoratori dei paesi ricchi si sono impoveriti rispetto a quando i commerci internazionali erano modesti?

Una spiegazione elaborata negli anni '40 dal Nobel Paul Sanuelson è che la specializzazione dipenda dai fattori produttivi a disposizione. Chi ha molta manodopera a buon mercato, come i paesi "poveri" si specializzerà in beni la cui produzione richiede molta manodopera. Invece i paesi "ricchi" hanno a disposizione molti capitali e quindi sceglieranno produzioni che richiedono molti capitali (e lavoratori qualificati). 

Nei paesi "ricchi" a fare le spese della specializzazione e del commercio internazionale sono quindi i lavoratori poco specializzati, che devono competere con chi fa lo stesso lavoro nei paesi "poveri" e avrebbero diritto a qualche forma di compensazione per recuperare il reddito perso e acquisire le competenze richieste da imprese altamente specializzate.

Un caso a parte è rappresentato dai paesi dell'Europa dell'est che, legati da accordi politici e militari, seguivano altre logiche. La specializzazione c'era, ma era modesta. Si cambiavano beni tra paesi amici con prezzi di favore secondo logiche politiche. Si scambiavano per esempio le materie prime sovietiche con la tecnologia della Germania est ma l'assenza di un mercato, di consumatori liberi di scegliere cosa comprare non stimolava i produttori a fare meglio: se un'auto era di qualità modesta solo il programmatore politico poteva decidere di cambiare, sempre che potesse farlo. 

Quando il vincolo politico-militare tra quei paesi è venuto meno, è cambiato tutto. Chi aveva beni vendibili sul mercato, come gas e petrolio, ha smesso di cederli a prezzi di favore ai paesi amici, preferendo incassare dollari. 

Chi produceva beni di scarsa qualità se li è visti pagare poco. I lavoratori quindi sono stati retribuitistati di meno e molti hanno perso il lavoro anche perchè la fine delle economie "socialiste" ha fatto cessare la scelta politica di usare molti più lavoratori del necessario. Inevitabile, dunque, che dopo la caduta del muro di Berlino l'est si sia impoverito. 


13 settembre 2023

Ursula e l'elettrica cinese

Nel discorso sullo stato dell'Unione, la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Layen ha annunciato l'avvio di un'indagine sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. 

Il sospetto è che i produttori cinesi vendano sottocosto per conquistare il mercato (dumping) grazie a sovvenzioni statali.

Ovvero la Cina ha compreso che il mercato dei mezzi elettrici in futuro sarà in forte crescita e vuole conquistarlo, mettendo fuori gioco la concorrenza con prezzi molto bassi.

Perchè si mette fuori gioco la concorrenza? 

Entrare in un mercato in cui la produzione richiede grandi investimenti in questo caso in impianti è conveniente solo se si è relativamente certi di ottenere forti ricavi, ovvero di vendere molte auto o camion o altri mezzi elettrici. Senza questa certezza l'investitore prudente non rischierà i propri capitali e resterà fuori dal mercato. 

Il miglior modo per escludere un potenziale concorrente da un mercato è entrarvi quando il mercato è piccolo e conquistare la maggior percentuale possibile delle vendite. Entrare in seguito nello stesso mercato sarà più complicato e costoso e qualcuno finirà per rinunciare.

I produttori europei di veicoli lo sanno e stanno decidendo, uno dopo l'altro, di rinunciare ai motori termici ben prima del 2035, oltre a chiedere all'UE interventi per convertire gli impianti e limitare la concorrenza sleale cinese.

Una scelta, quella dei produttori, che ignora chi, come Salvini, critica le scelte dell'Unione Europea. Se si rinunciasse a cambiare il settore il prima possibile, si salverebbero posti di lavoro nell'immediato ma a costo di arrivare all'appuntamento con l'elettrico in tale ritardo da pregiudicare l'esistenza stessa dei produttori di autoveicoli.

Ultimo punto: si potrebbe obiettare che il costo delle auto elettriche e in particolare delle batterie è troppo elevato per una parte (non piccola) dei potenziali acquirenti. E' vero, ma vi ricordate cosa è successo nella telefonia mobile? All'inizio il telefono cellulare era un prodotto per pochi, i telefoni erano cari ed le tariffe elevate. Addirittura pagava anche chi riceveva le chiamate. Le tariffe elevate son servite a pagare gli investimenti, per esempio nei ripetitori, delle compagnie telefoniche. Una volta ammortizzato il costo, i costi per le compagnie sono scesi e quindi anche le tariffe per il consumatore. Non è stata solo la concorrenza a abbassare le tariffe.

Con l'auto elettrica succederà presumibilmente lo stesso. Chi prima investe, prima recupera i soldi investiti e può abbassare i prezzi. Chi arriva tardi sarà costretto a offrire automobili a prezzi troppo alti e rischia di finire fuori mercato e di perdere clienti a favore di cinesi, coreani e altri.

09 settembre 2023

I vantaggi comparati di Ricardo e ... i poveri di oggi - parte prima

Due secoli fa un economista britannico, David Ricardo, ha elaborato un'interessante teoria che si studia ancora oggi. 

Immaginate che le economie di due stati, A e B, siano molto semplici. 

In entrambi gli stati si producono due beni, X e Y. Ogni bene comporta un certo impiego di risorse con relativi costi. 

Se lo stato A è molto efficiente a produrre il bene X e lo stato B a produrre Y, è facile immaginare che lo stato A si specializzerà nella produzione di X e lo venderà allo stato B che si specializzerà nella produzione di Y e venderà Y allo stato A.

Questa teoria si chiama dei vantaggi assoluti. Lo stato A ha un vantaggio assoluto a produrre X e lo stato B a produrre Y. Ad entrambi gli stati non conviene produrre l'altro bene. Il costo di Y prodotto dallo stato A è superiore al costo di Y prodotto dallo stato B e il costo di X prodotto dallo stato B è superiore al costo dello stesso bene prodotto dallo stato B. Quindi conviene a entrambi gli stati comprare all'estero il bene che è sconveniente produrre.

Ma cosa succede se ad esempio lo stato A è più efficiente di B nella produzione di entrambi i beni X e Y? E' il caso in cui uno stato, supponiamo A, è in grado di produrre sia X che Y con costi inferiori al costo di X e Y prodotti dallo stato B.

L'intuizione di David Ricardo dice che lo stato A si specializzerà nella produzione di uno dei due beni, X o Y. Sceglierà o, meglio, sceglieranno le imprese, il bene in cui si impiegano in modo più efficiente le risorse. E quindi continuerà a scambiare il bene scelto con l'altro bene offerto dallo stato B.

L'idea di Ricardo si chiama teoria dei vantaggi comparati e ci dice che a uno stato conviene produrre un bene in modo efficiente e scambiarlo con un altro bene prodotto in modo altrettanto efficiente in un altro stato piuttosto che produrre tutto in patria. 



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