29 luglio 2022

La stabilità dell'euro richiede...

10 anni fa Draghi pronunciò la famosa frase "Whatever it takes..." cioè faremo di tutto per garantire la stabilità dell'euro. 

L'euro non era in pericolo, anzi era irreversibile secondo la BCE, ma il suo valore poteva cambiare. E in effetti è successo, in particolare negli ultimi mesi. La guerra in Ucraina penalizza e minaccia l'economia europea, dove i consumi e gli investimenti risentono delle incertezze della guerra e degli effetti della stessa, a cominciare dall'inflazione, più che gli USA, dove invece l'inflazione risente anche di una domanda forte e di una disoccupazione ai minimi.

I tassi alzati dalla FED per raffreddare l'inflazione finisce però anche per spostare capitali verso il dollaro perchè i titoli di stato americani offrono un rendimento interessante e non comportano rischi. 

La conseguenza è che l'euro si svaluta nei confronti del dollaro e l'inflazione aumenta perchè costano di più le materie prime tradizionalmente valutate in dollari. Per questo motivo la BCE non può fare a meno di alzare i tassi, decisione che rischia di peggiorare le economie europee per l'effetto negativo su consumi, investimenti e conti pubblici ma aiuta a non far crollare il valore dell'euro rispetto a quello del dollaro.



28 luglio 2022

Allarme criptovalute nel calcio

 Da qualche tempo molte maglie delle squadre di calcio sono sponsorizzate da criptovalute.

Un cattivo segnale per diversi motivi. 

Il primo è che i marchi tradizionali non intendono spendere soldi per farsi pubblicità tramite il calcio o, almeno, non vogliono farlo a certe cifre, segno di prospettive economiche non ottimistiche.

Il secondo è che il futuro delle criptovalute è tutt'altro che tranquillo. Se mai fosse utilizzato come un normale strumento di pagamento, per esempio una carta di credito, è facile pronosticare che si assisterebbe in poco tempo alla scomparsa di gran parte di esse. Quando le carte di credito sono state adottate da imprese e consumatori, gran parte di quelle esistenti ha cessato di esistere. Se lo stesso dovesse accadere per le criptovalute e le piattaforme di scambio, gran parte degli sponsor del calcio sparirebbe.

Il terzo motivo è che di criptovalute ce ne sono tante, anzi troppe e paiono esistere perchè qualcuno specula su di esse e offre servizi costosi legati alle criptovalute che non perchè ha un senso usarle. Ma la speculazione funziona in due sensi: può far guadagnare ma anche perdere ingenti somme. In questo secondo caso c'è il rischio che il calcio e gli altri sport sponsorizzati dalle criptovalute, si trovino all'improvviso senza i soldi previsti dai contratti di sponsorizzazione. 

E' quel che rischia in questo momento l'Inter (come racconta Sportmediaset), che da quest'anno ospita il marchio Digitalbits sulle magliette (al posto di Pirelli) e a pochi mesi dalla firma del contratto è alle prese con pagamenti pericolosamente in ritardo. 

Link Interni

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