E' pensabile che alla gara per l'assegnazione delle licenze partecipi qualche multinazionale piena di soldi?
Partiamo dai dati che potete trovare qui: in Italia ci sono poco più di 6500 imprese che vivono affittando sdraio e ombrelloni e fornendo altri servizi collegati. Nell'80% dei casi il reddito della famiglia proprietaria o che gestisce tali servizi dipende solo dalla concessione che copre, nel 72% dei casi una superficie inferiore ai 3000 metri quadri.
60 mila sono le persone impiegate e 260 mila euro l'anno il fatturato medio di ogni impresa, stimato da Nomisma.
Quindi tante piccole imprese in un paese dove la crescita dell'economia è lenta o assente, dove leggi e regolamenti sono, agli occhi di un americano, ostacoli che complicano la possibilità di ottenere guadagni, dove la giustizia è lenta e le sentenze difficili da applicare, dove gli enti locali potrebbero creare ostacoli di ogni tipo all'imprenditore sgradito alla comunità locale, dove trovare persone disposte a lavorare per pochi soldi e con pochi diritti sta diventando difficile, dove...
Insomma, è difficile immaginare che uno straniero con tanti soldi e il desiderio di ottenere profitti possa preferire una licenza per un piccolo stabilimento balneare italiano a tanti altri possibili investimenti in settori in forte crescita e in paesi che offrono prospettive migliori e meno ostacoli.
Perchè, allora, in tanti agitano lo spauracchio delle concessioni in mano agli stranieri?
Naturalmente c'è sempre un pò di inquietudine quando leggi e regolamenti che riducono i vantaggi delle regole non scritte.
Il rischi reali, però, è a mio avviso sono altri due, uno economico e l'altro per così dire politico.
Il rischio economico è di dover pagare per avere (o riavere) le concessioni. Oltre all'esborso c'è anche un problema di coerenza: il fisco potrebbe chiedersi perchè chi ha sborsato molti soldi per la concessione dichiari somme troppo basse.
Il rischio "politico" è che la gara per le concessioni crei tensioni tra i titolari degli stabilimenti con ripercussioni sulla politica locale. Di fronte a un contrasto tra due gruppi di balnerati, contrasto generato dall'assegnazione delle concessioni, gli esponenti di una maggioranza a livello locale potrebbero dividersi.
I partiti che rischiano il contraccolpo hanno quindi interesse a rinviare l'applicazione della direttiva Bolkestein e a usare lo spauracchio delle multinazionali che, chissà perchè, non vedrebbero l'ora di comprarsi un pezzo di spiaggia in Italia.