Era ovvio che prima o poi avrei fatto un post sulle elezioni politiche che si terranno in Spagna fra circa un mese, il 20 novembre.
Ho deciso di farlo adesso, perché il mese prossimo potrei essere troppo occupato a causa di lavori richiesti dall'università.
Vista la grave crisi economica, l'emergenza di tenere sotto controllo i conti pubblici, e l'alto tasso di disoccupazione è chiaro che stavolta non ci sono coppie omosessuali, guerre, lotta al terrorismo (tra l'altro ETA ha appena dichiarato la fine della sua attività sanguinaria), aborto, immigrazione, difesa o meno del cattolicesimo o altre questioni di sorta che tengano....
A differenza di varie elezioni passate in cui gli argomenti erano soprattutto questi (visto che tanto l'economia spagnola non faceva altro che crescere dagli anni '90 e quindi non preoccupava), stavolta il dibattito verte intorno proprio all'economia.
In particolare il terreno di scontro sembra essere più precisamente quello delle
imposte.
Il PSOE di Rubalcaba infatti nel suo programma, (scaricabile
qui), dedica ampio spazio all'economia e alle riforme fiscali, , (poi vedremo qualcosa pure della destra, che ancora non ha pubblicato nessun programma ma che di discorsi, articoli e dibattiti a riguardo ne ha fatti tanti).
Per quanto riguarda la crisi spagnola, scaricano praticamente tutta la colpa ai governi di destra che dagli anni '90 al 2004 avrebbero basato la crescita economica spagnola solo sul settore edilizio, dicendo che invece loro dal quando furono eletti nel 2004 hanno provato ad investire e a stimolare altri settori, (citano alcuni esempi di leggi, decreti ecc sull'energia rinnovabile, tecnologie informatiche ecc).
Opinabile.Non che sia falso quello che dicono, però non tengono conto di alcuni errori di Zapatero e Salgado (ministra dell'economia), effettivamente poco difendibili.
Finchè il PIL cresceva, il governo socialista tagliava le imposte ed aumentava la spesa pubblica col sorriso sulle labbra. Certo, in quel momento sembravano politiche sostenibili perchè il buon andamento dell'economia le permetteva....Sì...ma solo nel breve periodo...
Perché l'errore grave del governo è stato quello di non aver affatto previsto la crisi che, visti i difetti strutturali dell'economia spagnola che loro stessi citano, forse non era poi così difficile da prevedere.
Un po'più di lungimiranza negli ultimi 7 anni non avrebbe guastato.
Ma veniamo al nocciolo del dibattito che è quello delle imposte: da circa pagina 16 in poi propongono numerosi nuovi tipi d'imposte che colpiscano i ceti più ricchi della popolazione.
Patrimoniali,e non patrimoniali.
Però si ribadice più e più volte un principio basilare: aumento della pressione fiscale con imposte progressive e lotta all'evasione.
Questa è la chiave secondo l'attuale maggioranza socialista per continuare a tenere in piedi i conti pubblici limitando il più possibile le sofferenze ai redditi più bassi, (e se possibile ridurle).
Per dare maggior credibilità alle proposte, vengono citate anche alcune delle misure
già messe in atto dal PSOE a partire dal 2009-2010, tra di esse per esempio l'abolizione della legge Beckham, aumento delle aliquote IRPF sui redditi alti, inasprimento del regime fiscale su categorie di lavoratori professionisti che guadagnano molto, recupero dell'Imposta sul Patrimonio (che era stata tolta nel 2008 perchè la Salgado diceva che era calcolata male), un supplemento che dovranno pagare i redditi oltre i 200'000 € l'anno ed altri.
Qui per esempio una serie di aumenti d'imposte sulle classi più abbienti in parte già attuati, in parte ancora in dibattito, dal governo, e
qui invece quelli attuati dalle regioni amministrate dal Partido Socialista Obrero Español (PSOE).
E consideriamo che entrambi gli esempi sono relativi solo a quest'Estate...
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Cosa si dice invece nel bando opposto?
Come già detto prima, ancora il programma del Partido Popular non c'è, (o per lo meno io non l'ho trovato nemmeno nella pagina ufficiale).
Però ho letto diverse
dichiarazioni che vanno nella direzione diametralmente opposta alle proposte fiscali del PSOE.
Si possono riassumere con questa
breve uscita di Gonzàlez Pons (vice-segretario della comunicazione del PP), tratta dal sito ufficiale del loro partito:
"Rubalcaba si stà impegnando nell'aumento delle imposte, Rajoy invece nell'aumentare i posti di lavoro. Il PSOE vuole evitare che gli spagnoli risparmino aumentandogli le imposte, noi invece vogliamo ridurle per far sì che tutto cambi".
O
questa, in cui esibiscono opposizioni lapidarie a tutti gli aumenti d'imposta fatti dal governo, (tutti che colpiscono i ricchi salvo l'aumento dell'IVA che comunque non fece aumentare i prezzi) e propongono il contrario, riduzione delle imposte in favore del risparmio...
E' scontato dire che ciò implica ovviamente una forte riduzione della spesa pubblica, (vista la situazione spagnola non si può certo pensare che sia possibile anche solo concepire tagli d'imposta senza tagli di spesa!).
Con tutto quello che esso comporta soprattutto per i redditi più bassi che hanno meno accesso a servizi privati.
Insomma la buona vecchia favola liberista
fallimentare e nemica della giustizia sociale.
Ci risiamo....
Indignati sveglia.
(nell'immagine, i due candidati, a sinistra Rubalcaba a destra Rajoy).