28 aprile 2023

Brexit, la povertà prevista

Le parole del capo economista della Banca d'Inghilterra che dice: "britannici rassegnatevi ad essere più poveri" hanno suscitato clamore. Agli inglesi non piace la prospettiva di un futuro peggiore per colpa dell'uscita dall'Unione Europea.

Due premi Nobel, Banerjee e Duflo nell'introduzione del loro libro "Una buona economia per tempi difficili" hanno osservato:

"Subito prima del voto sulla Brexit i nostri colleghi del Regno unito cercavano disperatamente di mettere in guardia i cittadini contro i costi che avrebbe comportato uscire dall'unione europea ma avevano la sensazione che il loro messaggio non passasse. E avevano ragione, nessuno dava loro retta." 

I due ricordano un sondaggio in Gran Bretagna del 2017 in cui si chiede agli intervistati quale categoria considerate più affidabile quando parla del proprio campo di competenza?

Gli economisti vengono indicati solo dal 25% degli intervistati mentre gli infermieri e meteorologi ottengono rispettivamente oltre l'80% e oltre il 50%.

Altre indagini, riportate da Banerjee e Duflo, indicano che le opinioni degli economisti e di cittadini comuni sono molto differenti. Colpa della politica che influenza l'opinione pubblica magari usando (presunti) economisti che in realtà rappresentano un interesse di parte. Interesse ideologico, di partito, di un'azienda.

20 aprile 2023

I figli nell'Italia di destra

Gli italiani non fanno figli e questo preoccupa il governo di destra che con un suo esponente, il ministro Lollobrigida, rispolvera la teoria della sostituzione etnica mentre Elon Musk twitta che l'Italia sta scomparendo. 

Cosa spingerebbe gli italiani a fare più figli? 

Il governo propone un taglio alle imposte, fino a 10 mila euro per chi ha più di 2 figli. Può essere utile solo per chi ha un reddito non modesto e ha già fatto figli, ma non a chi ha un reddito basso e non ha il desiderio di fare diversi figli, ma solo uno o al massimo due. 

Queste famiglie, che non sono poche, devono fare i conti quotidianamente con almeno tre problemi, che interessano anche il resto della popolazione. 

Il primo è quello della casa. Le famiglie italiane fanno i conti con un mercato privo di regolamentazione nel quale i prezzi di affitti e delle compravendite sono in aumento, alimentati da inflazione e tassi bancari in crescita e da impieghi diversi degli immobili, ovvero gli affitti brevi ai turisti.
Se il costo della casa è elevato, si scelgono appartamenti piccoli e diventa più difficile scegliere di fare  diversi figli o anche solo uno. 

Ci sono alternative? Certo come spiega questo articolo si possono fare scelte diverse, per limitare gli aumenti degli affitti, per offrire case a prezzi calmierati grazie all'intervento della mano pubblica. Sta succedendo in molte città europee, segno che un mercato senza regole spinge verso l'alto i prezzi costringendo le persone a fare scelte di vita diverse, comprese quelle relative ai figli.

Il secondo è il problema del lavoro. Anche in questo caso il mercato è molto deregolamentato e produce, come sappiamo, incertezza. Il lavoro è precario, pagato male, in condizioni sgradevoli, con strumenti come il reddito di cittadinanza, la cassa integrazione, i prepensionamenti  sottoposti a critiche e riforme per limitarne l'applicazione. 

Non c'è da stupirsi quindi se tanti italiani rinuncino a fare figli o ne fanno meno di quel che vorrebbero. Altri paesi, a cominciare dalla Spagna, hanno fatto scelte diverse.

Il terzo problema riguarda i servizi. Per avere posti all'asilo, pediatri, una scuola di qualità dall'asilo all'università servono soldi e volontà di spenderli nel settore pubblico. I contributi statali, magari sotto forma di sconto fiscale, non è detto che basterebbero a coprire i costi dei servizi offerti dai privati e non è neanche certo che tali servizi sarebbero offerti in quantità sufficiente a soddisfare le richieste.

Per spingere gli italiani a fare qualche bambino in più servono quindi più certezze relative quantomeno alla casa, al lavoro e ai servizi. E magari qualche immigrato in più. Tra i vari benefici dell'immigrazione c'è la possibilità di affidare agli immigrati compiti che sovente svolgono le donne, permettendo a queste di lavorare fuori casa e di gestire i figli.

Insomma la strada giusta è fare il contrario di quel che vorrebbe l'attuale governo di destra.

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