12 giugno 2024

L'auto cinese e l'UE

Tre giorni dopo le elezioni che hanno rinnovato il Parlamento dell'Unione Europea premiando una destra estrema che attira i cittadini delusi, arrivano forti dazi sull'importazione di automobili elettriche dalla Cina. 

Con i dazi, le autorità dell'UE tutelano le produzioni europee dalla concorrenza senza regole della Cina, e cercano di far sentire meno in difficoltà i lavoratori europei che, delusi e impoveriti, preferiscono Le Pen a Macron, Meloni a Calenda, l'AfD all'SPD. 

Ma ci spiegano, anche, implicitamente, che hanno molti dubbi sui valori liberisti che promettevano più benessere per tutti grazie a mercati aperti, deregolamentazioni, più libertà di impresa, meno Stato. 

In pochi hanno goduto dei benefici del liberismo, anche se in tanti hanno sposato più o meno esplicitamente l'ideologia liberista, ignorando le critiche e le prove. I delusi si sono rivolti all'estrema destra, perchè anche la sinistra "moderata" ha condiviso l'ideale liberista, credendo a chi sosteneva che fosse una strada obbligata, senza alternative.

I dazi sull'auto potrebbero essere il primo passo di un'Europa che rinnega il suo passato e il suo presente libersta, dopo aver compreso che non produce benefici per tutti. In palio c'è il futuro dell'auto europea ma pure l'Europa, perchè i delusi cercano a casa propria e contro lo straniero, anche europeo, la soluzione dei problemi. 

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