In pratica una cauzione per scoraggiare finti turisti che restano illegalmente nel Regno.
E da noi?
Ecco la proposta, a mio avviso provocatoria, di Gino. Giudicate voi.
I
non cittadini europei che intendono stabilirsi in Italia devono
registrasi presso appositi uffici che sono tenuti ad assisterlo e a
controllare l’adempimento delle disposizioni. Chi fosse trovato
inadempiente dovrà essere internato in appositi centri di raccolta
al fine di eseguire i necessari accertamenti. Presso le ambasciate di
tutti i paesi circostanti, saranno aperti uffici e strutture per
accogliere e poi trasportare chi
volesse entrare in Italia, indipendentemente dai requisiti necessari
affinché possa essere accolto. Chi fosse sorpreso nell’atto di
entrare in Italia utilizzando modi e mezzi irregolari (scavalcando
recinzioni, sottofondi di automezzi, barconi e simili) verrà
identificato col prelievo delle impronte per essere espulso e non
potrà mai più essere accolto in Italia qualunque possa essere la
sua situazione futura; l’espulso verrà tenuto rinchiuso fino a che
non indicherà il luogo ove vuole essere portato.
Questa
rigidità potrebbe essere considerata inumana, ma è indispensabile
se si vuole sperare di stroncare le tragedie dei barconi che
affondano nel Mediterraneo. L’unica alternativa sarebbe quella
di mitragliare i barconi, dopo la prima raffica i clandestini
preferiranno i traghetti di Stato e i “barcaioli” cambieranno
mestiere! Peccato però le nostre “anime belle” non sappiano
far di conto e preferiscano veder annegare migliaia di persone
piuttosto che ne muoiano un paio colpiti dalla mitraglia di stato.