14 giugno 2013

Messi e il Fisco

Da buon erede di Maradona non mancano i problemi col fisco al fuoriclasse Lionel Messi


Il ragazzo guadagna ad oggi 15 milioni di euro annuali dal Barcellona, più pare, altri 21 da contratti commerciali.

36 milioni d'euro l'anno per giocare a calcio, roba veramente da capogiro. (non a caso figura nella top ten degli sportivi più pagati al mondo).
Invece forse alla "Pulce" non bastava...

Secondo il fisco spagnolo lui e suo padre avrebbero girato furbescamente circa 4 milioni di euro a società fittizie in paradisi fiscali truffando lo Stato.

Che sia erede di Maradona anche fuori dal campo? Ovviamente per ora vale la presunzione d'innocenza, ma staremo a vedere.

Per ora sia il giocatore che la società del Barcellona , per non parlare dei tifosi, garantiscono la sua totale innocenza...A Madrid la gente, almeno a me, pare più contenta perché il giocatore-simbolo del Barca si trova nei  guai, che per la giustizia di aver fermato un possibile caso di evasione. Mentalità campanilistica del Sud Europa.
La denuncia contro Messi  secondo me ha anche una funzione simile a quella del blitz di Cortina del governo Monti: si spaventano i possibili evasori, si cercano azioni eclatanti che, (tra l'altro in pieno periodo di dichiarazione dei redditi), ricordino agli eventuali evasori che il fisco c'è, è lì pronto con i suoi  tentacoli, che se si può toccare il sacro Messi...beh nessuno è al sicuro!

Anche in Spagna infatti, come spiegato qui in lingua spagnola da un ex-tecnico dell'Agenzia Tributaria e dell'Officina Antifrode di Catalogna, l'evasione fiscale è un problema enorme, senza il quale il Paese potrebbe ancora vantare superavit ed evitare così tanti sacrifici alla popolazione.

Ne traduco qualche stralcio interessante:

-L'attività della banca è il denaro. Attirare il denaro e con esso fare affari. Va contro i propri interessi darsi la zappa sui piedi [rispettando la legge ndr]. In questo senso, le regole dovrebbero essere estremamente severe con le banche. Perché altrimenti la tendenza delle banche sarebbe facilitare il tema del denaro illecito.

-Intendo quindi che le regole non sono rigide ...

-Noe ce ne sarebbe molto bisogno. La banca che aggira la norma dovrebbe avere una punizione esemplare. Il problema è che la pressione internazionale dovrebbe essere sugli Stati, ed essi dovrebbero esercitarla sulle banche. La politica europea ha messo sotto pressione i paradisi fiscali che esistono in Europa per costringere le loro banche a rispettare le regole. Purtroppo però le banche sono entità estremamente potenti, e nella maggior parte dei casi il capo non è il politico, ma la banca. È un rovesciamento di chi ha il coltello dalla parte del manico.

-Cioè, senza sanzioni dure potrebbero esserci ancora in Andorra banche che non comunichino l'entrata di denaro nero?
-Può essere.

[.......]

-Non si può fare niente?

-E 'difficile fare qualcosa perché i politici spesso dicono una cosa e fanno il contrario. Quasi tutti i politici parlano di paradisi fiscali come un problema e dicono che vogliono eliminarli, ma nella pratica non solo non  li eliminano ma li incentivano. Vi do due situazioni specifiche che possono essere considerate abbastanza scandalose...

-Spari

Il governo Zapatero ha preso una misura per l'acquisto del debito pubblico dicendo che se una società domiciliata in un paradiso fiscale acquistava debito pubblico non gli si sarebbe chiesto nulla. Ne' da dove o chi è. Il governo di Mariano Rajoy ha creato il SAREB, che utilizza una figura chiamata FAB  che sono titoli che vengono acquistati. Bene ha fatto una serie di norme dicendo che se  li comprava un signore o una società in un paradiso fiscale, di nuovo anche in quel caso non si sarebbe chiesto nulla.

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