
Nell'ultima settimana dell'anno lo Stato italiano ha collocato BOT a sei mesi al tasso del 3,25%, Ctz a due anni al 4,85% e BTP a 3, 7 e 10 anni a tassi che vanno dal 5,62% al 6,98%.
Un calo significativo dei tassi rispetto alle precedenti emissioni di titoli pubblici.
Eppure lo spread non è sceso se non per qualche ora. Come si spiega lo spread alto in presenza di tassi scesi di oltre il 2% per le scadenze fino a tre anni?
I giornali hanno scritto che all'improvviso la credibilità dell'Italia, almeno nel breve termine, è aumentata. Ma anche i BTP a 3 anni hanno visto i tassi scendere dal 7,89 % al 5,62.
E' bene spiegare che è normale che i tassi siano più bassi per i titoli a breve scadenza e più alti per i titoli a più lunga scadenza (un titolo decennale paga un interesse maggiore di un titolo a 5 anni, che a sua volta paga un interesse maggiore di un titolo che scade dopo 2 anni, ecc.).
Nelle scorse settimane invece i tassi sui titoli a breve termine sono saliti alle stelle, in alcuni casi superando i tassi pagati dai titoli a medio-lunga scadenza. Era un segnale di pericolo, di forte sfiducia nei titoli pubblici italiani.
Adesso si sta tornando alla normalità, segno che la fiducia nei titoli pubblici torna a salire, e questo spiega la maggiore diminuzione dei tassi sui titoli a breve scadenza.
Perchè è risalito lo spread? Per diverse ragioni. La domanda in questi giorni è debole e risente dei mancati acquisti della BCE.
Molti continuano, per diverse ragioni, a vendere i BTP decennali, facendo salire lo spread. La maggiore credibilità dello Stato italiano rende disponibili titoli più sicuri: chi vuole rischiare di meno si sposta su titoli di durata più breve, vendendo i decennali.
Il governo ha deciso di puntare nell'immediato su titoli a più breve scadenza, che costano di meno.
E' una strategia saggia che mette in evidenza un'altra grave mancanza del precedente esecutivo: quando i tassi erano bassi, il governo avrebbero potuto emettere titoli a lungo termine con rendimenti del 3-4%, mettendo al sicuro i conti pubblici per anni. Mario Draghi suggerì questa banale strategia a Tremonti, che ignorò il consiglio, forse temendo di pagare nell'immediato qualche decimo di punto in più.
E soprattutto: se lo Stato punta a aumentare le emissioni di titoli a breve-medio termine, che senso ha preoccuparsi dello spread Bund- BTP a 10 anni?