17 dicembre 2011

Il monito di Solow


In questi giorni si sente parlare spesso di liberalizzazioni, una delle ricette preferite dai liberisti che sognano una crescita senza spesa pubblica, lasciata al mercato che tutto regola. Almeno nei sogni dei liberisti.

Se aumenta la concorrenza in un mercato i prezzi scendono e il consumatore ne beneficia. Ma qualcuno ne fa le spese: le imprese e i lavoratori guadagnano di meno e sono meno incentivati a investire.

Ciò è ancora più vero nei momenti in cui l'economia non cresce, come ha affermato il premio Nobel Robert Solow: “Any gain in labour-market flexibility or in product-market deregulation will be both more effective and more easily accepted if it occurs at a time when aggregate demand is strong and market prospects are favourable” (1)

Le imprese investono e assumono personale se ci sono buone prospettive di ottenere profitti. Se invece la prospettiva è recessiva (fatturato e profitti in calo) perché il contesto economico non è positivo e perché aumenta la concorrenza, le imprese tenderanno a non assumere e non investire.

Le liberalizzazioni sono la panacea di tutti i mali? Sì ma solo per i liberisti. Per chi non è liberista sono un'arma che può dare buoni o pessimi risultati. Dipende dal contesto. E se il contesto è negativo si dovrebbe ascoltare il monito di Robert Solow ed evitare il rischio che le liberalizzazioni annunciate o minacciate deprimano ancora di più l'economia.

(1) tratto da gustavopiga.it

1 commento:

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...