15 dicembre 2011

La regressività del bollo auto


Qualche sera fa Porta a Porta ha parlato di evasori. Il giornalista entra in una concessionaria di auto di lusso e chiede informazioni su un'auto: costa 230.000 euro e paga 1500 euro di bollo auto, al netto del prossimo superbollo.

Come? solo 1500 euro per un'auto da 230.000? Mi sorge un dubbio: ci sarà qualche errore.

Cerco sul sito della Ferrari i dati tecnici della Ferrari California (vedi qui): 388 kW ovvero 460 cavalli. Prezzo indicativo, secondo qualche sito, 175.000 euro. Bollo? Circa 1180 euro l'anno, vale a dire lo 0,67 per cento del prezzo di listino dell'auto.

Mi aspetterei che un'utilitaria pagasse molto meno. E invece... Prendete una utilitaria come la Panda. Il modello base costa 10.250 euro secondo il sito Fiat (vedi qui), e dispone di un motore 1.2 da 69 cv. Secondo il sito dell'Agenzia delle entrate (vedi qui) paga, nel Lazio, 131 euro.

E' l'1.28% del valore dell'auto, considerando il prezzo di listino. Quasi doppio in percentuale sul prezzo di listino rispetto a chi compra una Ferrari!

18 commenti:

  1. porca miseria!
    Ma con la nuova manovra non si pagherà 20euro in più ad ogni kW in eccedenza alla soglia?

    RispondiElimina
  2. sì...

    il guaio è che hanno calcolato il bollo sulla potenza senza considerare che se un'auto potente e costosa ha 200 cavalli, un'utilitaria che costa 1/10 non ne ha un decimo, cioè 20...

    Monti ha detto di essersi ispirato a Padoa-Schioppa... infatti è stato lui a immaginare -se non sbaglio- il bollo auto nella sua attuale versione...

    RispondiElimina
  3. una curiosità, ad esempio per pericle

    studiando diritto amministrativo spagnolo, ho scoperto che in spagna le provincie funzionano da sempre come vorrebbe il decreto di Monti

    sono una specie di consorzio dei comuni, ogni comune variando a seconda della propria popolazione residente, ha dei rappresentanti nella diputazione provinciale scelti dalla propria assemblea di sindaco e assessori,ecco perchè infatti avevo sentito parlare di provincie ma non avevo mai sentito parlare di "elezioni provinciali" in spagna...
    poi va be la legge pone dei limiti alla disparità di rappresentazione di un municipio rispetto ad un altro nella stessa provincia

    però mi sembra sia più o meno lo stesso sistema che ha messo Monti no?

    il libro parla di "elezione democratica indiretta"

    RispondiElimina
  4. X V x Vendemmia:
    Non ricordavo esattamente le province, mi riservo di controllare, perchè mi piacciono i sistemi comparati. Il problema è quello che riguarda la storia nostra: vennero collaudati in via sperimentale alcuni istituti simili, mi pare anche in Piemonte: i comprensori. Una forma simile esiste in Trentino, che sia pur a statuto speciale, creò questi organismi come ricontrattazione delle comunità montane... nel senso che presero la normativa statale e la piegarono alle loro esigenze locali.
    Le province che pensa Monti son simili, qualcuno ha scritto, a consigli di amministrazione. In verità è un titolo che fa audience, ma c'entra poco. Diventeranno, se il DL in quella parte non verrà convertito, molto più simili ai vecchi comprensori. Il problema secondo la mia valutazione è duplice:
    1) non saranno più elettive, nonostante siano 60 anni che lo sono e la volontà del costituente fu quella di creare tanti strati di multilivello elettivo come contrappasso rispetto al fascismo, che di livello ne prevedeva uno fondamentalmente.
    2) incapperanno nello stesso limite dei comprensori (ti consiglio questo link, un po' lungo, ma molto riflessivo sul tema http://eddyburg.it/article/articleview/12405/1/150), ovvero che di fronte a scelte che penalizzino il territorio di provenienza dei consiglieri, difficilmente si farà qualcosa... lo vediamo a livello europeo, confidare che tutti diventino da subito politici illuminati è assai irrealistico. Meglio tenere le province così, ridurre le indennità e destinare il risparmio alle funzioni che già hanno e son assai onerose: edilizia scolastica, formazione e lavoro, assetto del territorio.

    Cito un estratto del testo del link, che ritengo importante:
    "In Italia, negli anni dell’istituzione delle regioni, si tentarono tutte le strade. La premessa era che dovesse esserci una corrispondenza tra il livello di pianificazione e il livello di governo: titolare della pianificazione doveva essere un istituto democratico elettivo. Si tentò con degli enti elettivi di secondo grado (i “comprensori”); ma ogni membro del consiglio di comprensorio rappresentava il comune che lo aveva eletto, non si pervenne mai a decisioni efficaci (come del resto nei tentativi di pianificazione intercomunale). Si pensò di istituire i comprensori al posto delle province, ma sarebbe stato necessaria una modifica della Costituzione. L’uovo di Colombo fu il seguente ragionamento: le province sono previste dalla Costituzione, ma hanno poteri, competenze, ruoli molto deboli: riformiamole, utilizziamole per la pianificazione territoriale, così recuperiamo una istituzione esistente, le sue tradizioni, il suo personale, le sue strutture. Certo, i confini delle province furono tracciati in età napoleonica, andrebbero rivisti: ma è più facile rivedere confini e rafforzare competenze che cancellare enti divenuti poco utili e costruirne di nuovi. La conclusione del dibattito portò alle competenze delle province stabilite nella legge 142 del 1990"

    Inoltre in Spagna, cosa che andrebbe copiata in linea di principio, la provincia è il collegio elettorale, sia per il Senato che per la Camera. Molto interessante... Permette di avere un sistema proporzionale senza stupidi correttivi, il quale, però, ritagliato su collegi piccoli, produce un effetto maggioritario automatico.

    RispondiElimina
  5. In fin dei conti di elezioni nel fascismo non ce n'erano di vere e proprie nemmeno di un livello...
    Perchè dai se erano elezioni quelle...Un plebiscito in una dittatura in cui dovevi andare a mettere o il cartoncino del si (bianco rosso e verde) o quello del no (bianco), davanti a tutti i fascisti che ti guardano e sanno chi sei..
    In un modo simile Franco fece approvare la restaurazione della monarchia in Spagna, la logica avrebbe voluto che dopo la caduta del regime si fosse fatto un secondo referendum, (ed avrebbe stravinto la repubblica)


    "in Spagna, cosa che andrebbe copiata in linea di principio, la provincia è il collegio elettorale, sia per il Senato che per la Camera. Molto interessante... Permette di avere un sistema proporzionale senza stupidi correttivi, il quale, però, ritagliato su collegi piccoli, produce un effetto maggioritario automatico"

    si, anche a me piace questo, infatti la modifica delle provincie in spagna ha dei percorsi più complicati perchè chiaramente ci potrebbero essere interessi elettorali dietro a chi vuole sopprimerne o istituirne di nuove

    l'unica pecca è che in spagna l'effetto del proporzionale viene un po' inquinato dal sistema D'Hont, che è il sistema di conteggio dei voti di cui parlavo l'altra volta.
    Infatti il PP ha ottenuto la maggioranza assoluta senza aver superato il 50% dei voti.
    ora senza arrivare a dire come raccontava gian del suo amico catalano che col sistema d'hont non c'è democrazia, però effettivamente riduce gli effetti del proporzionale

    a me appare un po' un modo per raggirare la costituzione spagnola (che vorrebbe il sistema proporzionale), senza dover intraprendere ardue trafile di modifica della costituzione

    RispondiElimina
  6. @V x Vendemmia:
    "l'unica pecca è che in spagna l'effetto del proporzionale viene un po' inquinato dal sistema D'Hont, che è il sistema di conteggio dei voti di cui parlavo l'altra volta."

    è un sistema proporzionale, che sinceramente non ha pecche, estese, semplicemente, avendo un quoziente diviso in modo lineare in base ai seggi (1, 2, 3, 4, ecc), sono favoriti i partiti grandi, ed anche la governabilità, l'altro "difetto" in cui possono incorrere i sistemi proporzionali.

    "Infatti il PP ha ottenuto la maggioranza assoluta senza aver superato il 50% dei voti."

    presumo che tu intenda a livello nazionale, giusto?

    "ora senza arrivare a dire come raccontava gian del suo amico catalano che col sistema d'hont non c'è democrazia, però effettivamente riduce gli effetti del proporzionale

    a me appare un po' un modo per raggirare la costituzione spagnola (che vorrebbe il sistema proporzionale), senza dover intraprendere ardue trafile di modifica della costituzione"

    Non credo, semplicemente punta ad una solida base di conoscenza del candidato sulla dimensione del collegio, la provincia (ricordo che sono 51 in Spagna), che risolverebbe quei problemi che furono paventati da noi circa il ripristino della preferenza, quali voto di scambio e corruttele a causa della difficoltà di accaparrarsi voti su collegi molto ampi.

    In quel caso, i collegi non sono molto ampi (altro criterio che penalizza i partiti "nanetti"), son solo 51, dipendono dalla popolazione registrata ogni dieci anni col censimento, che fa anche variare la numerosità della Congresso dei Deputati (la loro camera bassa).

    Secondo proporzionalisti puri, la Spagna non è democratica perchè ha quel mix: collegi piccoli e numerosi e metodo d'hont, ma sinceramente dovremmo copiare all'istante il sistema, ci toglieremmo le preferenze bloccate, ridurremmo la possibilità di grandi corruttele e soprattutto, non avremmo candidature di gente che non c'entra con la provincia di elezione se tutti gli altri saranno invece di quella zona... pensate alle candidature ad esempio di giovanardi, mi pare che sia stato eletto nel collegio di Lecco... nonostante fosse di modena e poi eletto successivamente nella circoscrizione dell'emilia romagna (per il senato), ad indicare che la sua vita non si esplica a Lecco...

    RispondiElimina
  7. si, mi riferisco alle elezioni generali dello scorso 20 novembre

    il pp ha ottenuto la maggioranza assoluta del parlamento con un 45% dei voti in totale. Non so fino a che punto si possa definire proporzionale questo risultato, la legge D'Hont favorisce i partiti maggiori a scapito di quelli minori, ed è per questo che non piace a catalanisti, comunisti ecc ecc

    RispondiElimina
  8. poi certo, se lo confronti al porcellum italiano mi tengo il sistema D'Hont, però non mi sembra che sia il metodo più equo e trasparente che si possa immaginare ecco...

    RispondiElimina
  9. ai comunisti ed ai catalanisti dovrebbe piacere, invece, perchè permette cmq di misurarsi con i pesi a livello proporzionale, cosa che piace ai partiti, specie a quelli piccoli (ma anche ai grandi). Quello che li ha portati a vincere a livello nazionale anche senza maggioranza assoluta (già un risultato, per un monocolore, che da noi sogniamo, vorrei far presente ^^) è per la natura dei collegi. Ci son state province, con un riparto maggiore di seggi in palio, che hanno visto premiato il pp, e penso siano stati i collegi importanti, non quelli di campagna dove si annida di solito una maggiore forza dei conservatori. Per cui è anche uno smacco per il psoe. Considerando che quel sistema ha permesso un governo monocolore del psoe per tanti anni e che ha materialmente portato all'alternanza che da noi non c'è stata in modo compiuto se non a spiragli, direi che han ben poco da lamentarsi...
    Sui sistemi elettorali dipende da cosa vuoi: i proporzionalisti duri e puri vogliono un'assemblea legislativa che rispecchi il corpo elettorale, a discapito della governabilità (la legge del 1946 è l'esempio, sempre di contrappasso, facile essere eletti, collegio unico nazionale, che rende ancora più facile, preferenza multipla).
    i maggioritaristi puri (posto che ce ne siano realmente, visto che è più distorcente un maggioritario che non un proporzionale da noi), prediligono la governabilità sulla rappresentatività.
    Chi ha ragione? Penso nessuno dei due, altrimenti non si sarebbero affannati, fior di studiosi, per cercare un equilibrio tra le due cose.
    Il metodo d'hont rientra a pieno titolo nei proporzionalisti, tra l'altro puri, perchè non ha correttivi tipo premio di maggioranza, che è un abominio totale. C'è una variante del d'hont, che predilige i partiti piccoli, in cui il divisore è più grande del d'hont, addirittura fece nascere due scuole, una che vedeva come divisori i numeri pari (2, 4, 6, ecc fino a quanti seggi da spartire) ed uno con i dispari (1,3,5,ecc). Per cui si sono arrovellati parecchio.
    Un mix di d'hont e collegi piccoli evita la necessità di un premio ulteriore: nei seggi piccoli i partiti grossi han vita facile. Direi che per evitare tante grane basterebbe ponderare i rimborsi elettorali in base al dato nazionale aggregato (con un soglia che potrebbe essere del 5%), in modo da trattare con dignità quei partiti che vengono limati via dal sistema elettorale.

    RispondiElimina
  10. però non capisco perchè ti paia poco trasparente... tra l'altro avere collegi dimensionati sulle province permette di avere una competizione relativamente meno potenzialmente criminogena perchè non devi conquistare voti su uno scenario nazionale.
    In definitiva, volendo replicare da noi, un recupero su collegi nazionali potrebbe servire, un po' come il 25% di collegi proporzionali quando c'era il mattarellum, mi pare che anche Sartori, nella sua proposta invece di maggioritario a doppio turno, abbia lasciato una quota in cui infilare i resti dei vari collegi ed attuare un recupero. Scelta che implica che anche il migliore in materia ha inquadrato la situazione, cioè che non si può prendere una via di un altro paese senza mediazione alcuna.

    RispondiElimina
  11. "ai comunisti ed ai catalanisti dovrebbe piacere"

    no perchè con un sistema veramente proporzionale il pp non avrebbe ottenuto la maggioranza assoluta e quindi avrebbe dovuto trattare con loro (come è quasi sempre successo)

    questo piace molto a baschi e catalani: "vuoi che votiamo qualcosa per te? dacci un po' più d'autonomia alle nostre regioni e votiamo"

    e così facendo sono arrivati ai paradossi incredibili del tipo statuti regionali che permettono in catalogna di multare (e quanto anche!) commercianti che mettono il nome del loro esercizio commerciale in spagnolo anzichè in catalano, (ci sono casi reali eh, per esempio fece scalpore una donna catalana che non è indipendentista e che si rifiutava di scrivere "ferramenta" in catalano perchè si sente spagnola ed ha sempre parlato in spagnolo, e l'hanno multata di tantissimo e lei stava facendo varie campagne di protesta..)

    queste sono le cose che mi rendo odiosi i catalanisti, poi certo...stai comunque parlando con un madrileno che vive accanto al santiago bernabeu :D

    "Quello che li ha portati a vincere a livello nazionale anche senza maggioranza assoluta è per la natura dei collegi."

    vero. Ho visto anche sulla wikipedia spagnola dice che il sistema d'hont se applicato in una circoscrizione elettorale unica sarebbe un sistema puramente proporzionale, solo che presenta distorsioni se utilizzato basandosi in varie circoscrizioni. E questo è il caso spagnolo.

    "però non capisco perchè ti paia poco trasparente... "

    poco trasparente perchè lo chiamano proporzionale (e dovrebbe esserlo stando alla costituzione), ma in realtà non so se lo è, perchè se quelli col 45% dei voti c'hanno la maggioranza assoluta, proporzionale non può essere, perchè proporzionale vuol dire 45% dei voti=45% dei seggi

    non mi sembra così lontano dal premio di maggioranza...Alla fine è un premio di maggioranza che parte dal 45% in sù

    per questo mi sembra poco trasparente, perchè i partiti maggioritari (psoe compreso, che ha la mia stima in generale), lo chiamano proporzionale, però in realtà alla fine in certi casi si comporta come un maggioritario

    RispondiElimina
  12. "e così facendo sono arrivati ai paradossi incredibili del tipo statuti regionali che permettono in catalogna di multare (e quanto anche!) commercianti che mettono il nome del loro esercizio commerciale in spagnolo anzichè in catalano, (ci sono casi reali eh, per esempio fece scalpore una donna catalana che non è indipendentista e che si rifiutava di scrivere "ferramenta" in catalano perchè si sente spagnola ed ha sempre parlato in spagnolo, e l'hanno multata di tantissimo e lei stava facendo varie campagne di protesta..)"


    scusa, ma questa concertazione forzata del pp con altri che si son venduti al miglior offerente non mi pare che abbiano partorito cose buone, almeno così quando fan cazzate, e le fanno assai i popolari, vanno a fondo solo loro, ed il voto, al giro dopo, li sanziona adeguatamente.

    RispondiElimina
  13. ma è un sistema proporzionale, è quello il fatto, l'idea di applicarlo in modo fisso a collegi relativamente numerosi, ha un effetto di ulteriore eliminazione dei nanetti. I comunisti potranno cmq rivendicare il loro peso maggiore a livello globale, ed in teoria, questo gioca a livello di pesi e rapporti tra i partiti, perchè dubito che tutti nel pp pensino che i collegi siano immutabili, visto che immutabile sicuramente è il loro ritaglio (le province), ma non di certo gli elettorati, altrimenti non si sarebbe mai avuta alternanza pp-psoe. Il fatto che riescano ad avere un monocolore non è male, considerando la difficoltà nostrana... la DC nel 1948 l'ultimo caso...
    Il metodo in sé è proporzionale, ed anche "puro", perchè non ha premi di maggioranza o sbarramenti d'accesso come in Germania. Semplicemente han fissato dei collegi che, frammentando l'elettorato, permette di avere un mix di esiti diversi, ma visto che i seggi son distribuiti in ragione della popolosità, dovrebbe anche essere cosa buona e giusta che un partito si sforzi di conquistare tutti i seggi, in particolare quelli più strategici e popolosi, invece che rischiare di alimentare una frapposizione tra tutti i collegi più piccoli, su cui magari va forte, a discapito di quelli più dinamici e pulsanti. Questo sia da destra che da sinistra... Lo avessimo noi un proporzionale così... lo prenderei in pieno, tranne che al senato 4 senatori ogni provincia, da noi sarebbe deleterio, però due sarebbe perfetto.

    RispondiElimina
  14. Lo sbarramento c'è al 3%, con meno del 3% un partito non ha diritto a nessun seggio

    il premio di maggioranza non ci sarà esplicitamente, però non so, a me sembra che se comunque se un partito vince le elezioni col 45% e ottiene più del 50% dei seggi, è una specie di premio di maggioranza cammuffato...alla fine è un po' così, no?

    "questa concertazione forzata del pp con altri che si son venduti al miglior offerente non mi pare che abbiano partorito cose buone"

    si, però io speravo non raggiungessero la maggioranza assoluta perchè mi auguravo che questo gli avrebbe impedito di fare finanziarie ingiustissime come dicevano di voler fare (cioè tagliare le imposte messe dal psoe, che in gran parte gravano sui ricchi), togliere i matrimoni gay, l'aborto ecc ecc

    ma mi sa che hai ragione tu, si sarebbero messi d'accordo con qualche altro partitino ed avrebbero fatto queste cose lo stesso.
    Così almeno si prendono loro tutta la colpa hai ragione

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. a poi sui senatori...considera che sono ancora di più perchè, si è vero 4 senatori per provincia (con alcune eccezioni, le isole piccole ne hanno 2, Ceuta e Melilla ne hanno 1, le isole grandi ne hanno 3).

    Però poi IN PIU' ci sono anche quelli che rappresentano le regioni, ed ogni regione ha diritto ad un senatore per ogni milione d'abitanti che ha...quindi ti immagini in italia...l'italia c'ha 20 milioni d'abitanti in più della spagna :D

    RispondiElimina
  17. procedo a gradi:

    "Lo sbarramento c'è al 3%, con meno del 3% un partito non ha diritto a nessun seggio"

    forse si, c'è uno sbarramento, decisamente basso, se noti, da noi è stato messo cmq e più in alto; tanto per intenderci, con una soglia così, SEL e forse rifondazione avrebbero avuto almeno qualche seggio all'ultimo giro, col la soglia al 4% per camera e 8% per il senato, non c'è stata sfida. Già qui si dimostra più "aperto" del nostro sistema, solo come soglie.

    "il premio di maggioranza non ci sarà esplicitamente, però non so, a me sembra che se comunque se un partito vince le elezioni col 45% e ottiene più del 50% dei seggi, è una specie di premio di maggioranza cammuffato...alla fine è un po' così, no?"

    ti dico di no, ma per un motivo, perchè loro non hanno sfidato per avere il 45% nazionale, in molti collegi, il riparto proporzionale dei voti li ha visti "fare il pieno" a discapito degli altri. Non è un premio, il premio comprime a prescindere, infischiandone dell'esito vero e proprio. E' da dove guardi, loro non hanno ottenuto la maggioranza in parlamento, perchè hanno ottenuto il 45% dei seggi (che mi pare sia cmq il partito di maggioranza relativa), ma hanno ottenuto la maggioranza perchè han fatto pieno di candidati nei seggi dove si son presentati e quel pieno li ha visti favoriti. Se avessero preso la maggioranza, perchè maggiore minoranza (dal 45% al 50%+1), con un premio, allora la compressione dovuta al premio (50%+1-45%) si sarebbe ripercossa sul peso degli altri in parlamento, mentre così, i posti che son passati, son quelli effettivamente con più preferenze, sia pure in base ai collegi... è una scelta.

    "si, però io speravo non raggiungessero la maggioranza assoluta perchè mi auguravo che questo gli avrebbe impedito di fare finanziarie ingiustissime come dicevano di voler fare (cioè tagliare le imposte messe dal psoe, che in gran parte gravano sui ricchi), togliere i matrimoni gay, l'aborto ecc ecc"

    in teoria avrebbero anche potuto non avere la maggioranza, perchè è un sistema proporzionale e non ci son correttivi. Semplicemente han fatto il pieno nei collegi giusti, che però son quelli dove dovrebbe valere di più la sfida (ma questo è indice di una debacle dello storico avversario, altrimenti non si spiegherebbe).


    "ma mi sa che hai ragione tu, si sarebbero messi d'accordo con qualche altro partitino ed avrebbero fatto queste cose lo stesso.
    Così almeno si prendono loro tutta la colpa hai ragione"

    il fatto che governino come monocolore attira poi sopra di sé tutte le colpe, per cui non mi sentirei così sereno, fossi in loro... Ricorda che perfino De Gasperi, quando ebbe il monocolore, decise di fare un governo di coalizione, per non dipendere troppo dalle correnti della DC e indirettamente per poter scaricare le lentezze (ma anche i pregi, è sintomatico) anche sull'ambito coalizionale.

    RispondiElimina
  18. "a poi sui senatori...considera che sono ancora di più perchè, si è vero 4 senatori per provincia (con alcune eccezioni, le isole piccole ne hanno 2, Ceuta e Melilla ne hanno 1, le isole grandi ne hanno 3)."

    si, sono 4 fissi, ma hanno anche 51 province ^^" noi più del doppio.

    "Però poi IN PIU' ci sono anche quelli che rappresentano le regioni, ed ogni regione ha diritto ad un senatore per ogni milione d'abitanti che ha...quindi ti immagini in italia...l'italia c'ha 20 milioni d'abitanti in più della spagna :D"

    si, ci son quelli in più, una via di mezzo tra la quota fissa territoriale del senato USA e il modello tedesco di peso variabile a seconda degli abitanti. L'articolo è il 69:

    "In ogni Provincia saranno eletti quattro senatori a suffragio universale, libero, uguale, diretto e segreto dagli elettori della medesima, nei termini indicati dalla legge organica.
    3) Nelle Province insulari, ogni isola o gruppo di isole che abbia un Cabildo o un Consiglio insulare rappresenterà una circoscrizione ai fini dell'elezione dei senatori; dei quali ne spetteranno tre a ognuna delle isole maggiori - Gran Canaria, Mallorca e Tenerife - e uno ad ognuna delle isole o ad ognuno dei gruppi seguenti: Ibiza-Formentera, Menorca, Fuerteventura, Gomera, Hierro, Lanzarote e La Palma.
    4) Le popolazioni di Ceuta e Melilla eleggeranno ognuna due senatori.
    5) Le Comunità autonome designeranno inoltre un senatore ciascuna, ed un altro in più per ogni milione di abitanti dei rispettivi territori. La designazione spetterà all'Assemblea legislativa o, in mancanza di essa, all'organo collegiale supremo della Comunità autonoma, secondo quanto disposto dagli statuti, che assicureranno, comunque, un'adeguata rappresentanza proporzionale.
    6) Il Senato è eletto per un termine di quattro anni. Il mandato dei senatori scade quattro anni dopo la loro elezione o con lo scioglimento della Camera."

    come vedi è uno ogni milione, ma a livello di regione... sinceramente lì si potrebbe prendere un po' più spunto dalla germania, in cui c'è un limite, all'articolo 51, comma 2:

    "Ogni Land ha almeno tre voti; i Länder con più di due milioni di abitanti ne hanno quattro; quelli con più di sei milioni di abitanti ne hanno cinque.".

    Io ho elaborato una stima di applicazione del modello spagnolo per il nostro senato, che diverrebbe così pienamente regionale (come ispirerebbe la costituzione), ed in cui avremmo 293 senatori, a fronte dei 315 di oggi, due da ogni provincia, più 75 dalle regioni... nota però, sempre elettivi, non nominati dai consigli regionali, che mi sa tanto di collusione penosa...

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...