Togliere ai ricchi per dare ai poveri, come diceva Robin Hood, è sempre una bella cosa, ma quali sono gli effetti economici?
Supponiamo che un governo voglia dare qualche soldo in più a milioni di persone e per questo abbia bisogno di 15 miliardi di euro, che equivalgono a circa l'un per cento del PIL.
Decide di tagliare gli stipendi dei funzionari di più alto livello e magari le pensioni più ricche. Ne individua 300 mila. Ognuno di costoro guadagna 200.000 euro e il governo decide che non devono guadagnare più di 150.000 euro, somma più che sufficiente per garantire un ottimo livello di vita.
Immaginiamo che la famiglia del dottor Rossi, incassando 200.000 euro l'anno, ne spendesse i 3/4. Gli economisti direbbero: hanno una propensione media al consumo del 75%. Ovvero spendevano 150.000 euro l'anno.
Se il reddito scende a 150.000 magari consumeranno una percentuale maggiore del reddito. Perdere le abitudini di consumo è difficile. Sceglieranno una vacanza meno costosa, aspetteranno più tempo prima di comprare un'auto nuova, manderanno i figli in vacanza nella casa al mare invece che all'estero, passeranno il Natale a casa invece che a Sharm el Sheik.
Supponiamo dunque che per effetto del minor guadagno aumentino la parte spesa, che sale dal 75 all'80%. Spenderanno 120.000 euro, 30.000 in meno per effetto del minor reddito. Moltiplicato 300.000 (il numero di persone che subisce il taglio) fa un totale di 9 miliardi di spesa in meno.
Però i soldi (15 miliardi) finiscono ai redditi più bassi. Immaginiamo che chi li riceve spenda il 90% della somma ricevuta. La maggior spesa è di 13,5 miliardi. L'incremento di spesa complessivo è di appena 4,5 miliardi derivante da 13,5 miliardi di maggior spesa di chi ottiene qualche soldo in più meno 9 miliardi di minore spesa da parte di chi ha subito i tagli.
Naturalmente si possono fare ipotesi diverse, ottenendo risultati differenti, circa il comportamento dei due gruppi di individui. Per esempio possiamo immaginare che chi riceve i soldi abbia dei debiti da pagare e perciò non usi immediatamente i soldi ricevuti per acquistare beni e servizi. In tal caso l'incremento della spesa sarà inferiore.
Oppure possiamo immaginare che persone con un reddito elevato anche se non subiscono i tagli possano lo stesso ridurre i consumi nel timore di dover subire in futuro tagli analoghi.
Comunque la mettiamo è certo che la redistribuzione del reddito ha effetti generalmente positivi per l'economia, ma anche limitati: nelle ipotesi fatte a fronte di 15 miliardi trasferiti da alcune tasche ad altre, la maggior spesa delle famiglie è di 4,5 miliardi, il 30% della somma complessiva.
Si capisce quindi perchè gli effetti degli 80 euro non sono proprio strabilianti.