20 settembre 2014

Se la Svizzera vuole una nostra opera

Costruire una ferrovia per aumentare la capacità di trasportare merci tra il porto di Genova e la pianura padana: è questo l'obiettivo del cosiddetto "terzo valico" che nei progetti sarà completato nel 2020. Il progetto prevede 53 km di ferrovia, di cui 37 in galleria per unire Genova sia con Alessandria che con Tortona. Il collegamento permetterà di portare più merci via treno verso la Lombardia, il Piemonte, l'Emilia e verso il nord Europa superando due vincoli.

Il primo vincolo è il poco spazio disponibile presso i porti genovesi per dividere le merci in arrivo. La ferrovia serve quindi a portare le merci, così come arrivano via nave, presso i poli logistici piemontesi, dove possono essere divise e inviate ai destinatari.

Il secondo vincolo è rappresentato dalla capacità della linea ferroviaria che sopporta il traffico passeggeri da e per Milano e Torino oltre al traffico merci. Una ferrovia vecchia di quasi un secoloe mezzo, un collo di bottiglia che, impedendo un rapido trasporto delle merci, causa forti ritardi nella consegna di ciò che arriva a Genova.

Se i NOTAV liguri e piemontesi protestano e cercano di impedire gli espropri dei terreni, c'è qualcuno che s'è accorto dell'importanza dell'opera e sollecita gli italiani a realizzarla nei tempi previsti: è la Svizzera.

Nel 2016 entrerà in funzione il tunnel ferroviario del S. Gottardo che permetterà di superare le Alpi svizzere via treno e di chiudere le autostrade svizzere ai camion in transito attraverso il territorio elvetico (se n'era parlato qui).

Gli svizzeri hanno anche capito che se con il "terzo valico" si superasse il collo di bottiglia tra Piemonte e Liguria, molte merci che oggi raggiungono il centro Europa dai porti del nord Europa, in futuro potrebbero arrivare a destinazione dopo essere sbarcate nei porti italiani e aver attraversato la Svizzera da sud verso nord.

Insomma ci stanno dicendo che possiamo lavorare di più, possiamo incrementare gli arrivi nei nostri porti e trasferirele merci altrui ma solo se facciamo le opere necessarie. E ci credono a tal punto che finanzieranno l'ammodernamento della ferrovia italiana tra Novara e Luino con 120 milioni di euro.

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