07 settembre 2014

Se esiste la truffa del signoraggio perchè rubano?

Uno scandalo coinvolge la banca centrale d'Albania. Qualcuno ha rubato più di 5 milioni di euro nell'arco di quattro anni. Le autorità hanno arrestato 16 persone e adesso la bufera ha travolto il governatore.

Niente di strano: i criminali ci sono ovunque e l'Albania non ha certo la fama del paese pieno di persone oneste. Sorge spontanea una domanda: se fosse vera la truffa del signoraggio come è raccontata da molti siti, perchè mai dovrebbero rubare soldi dalla cassa come un rapinatore qualsiasi? 


23 commenti:

  1. hai ragione
    però che mi dici di fiat ferrari america?
    ti rendi conto che l'economia globale è una porcata
    e che in Europa chi ci rimetterà più di tutti siamo noi?

    e se è una porcata il sistema moneta è fra quello che puzza di più
    ciao

    PS il piccolo e medio cabotaggio lo lascerei a politici veri
    a noialtri fuori dal giro resta solo
    o da lamentarsi
    o da fare voli pindarici (forse buoni per quando arriverà il vero patatrac)

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    1. con un mercato dell'auto ridotto all'osso, oggi ci sono molti operai che lavorano grazie agli USA. per es. lo stabilimento maserati di grugliasco altro non è che la ex Bertone dove tutti gli operai erano in cassa integrazione da anni e oggi lavorano tutti insieme a centinaia di operai provenienti dalla vicina fabbrica di mirafiori

      poi sta uscendo una nuova Jeep prodotta per la prima volta fuori dagli USA, in Italia (a cassino se non sbaglio) in uno stabilimento che faceva le bravo e le delta.

      In quel segmento di auto Fiat è debolissima sia perchè i tedeschi sono molto + presenti in quel segmento di auto, sia perchè -come ha spiegato marchionne mesi fa- è un settore che ha perso molti clienti a causa di politiche che hanno reso alcuni + ricchi (e questi vanno a comprarsi le BMW o le Mercedes) e altri + poveri (e questi sceglieranno le utilitarie)

      quindi qualche vantaggio c'è... lo stabilimento vivrà grazie agli americani che comprano le Jeep. Fiat può permettersi di non chiudere impianti in Italia perchè copre le perdite con i soldi guadagnati da Chrysler che a sua volta ha tratto beneficio dai motori italiani che monta anche su auto prodotte in Nord America

      ferrari americana? non credo produrranno negli USA per tante ragioni: se aumentassero la produzione svaluterebbero il marchio.

      la mente sarà americana? forse.. d'altro canto se un prodotto lo vendi negli USA devi fare in modo che piaccia a chi lo compra e non puoi pensare che a Torino o a Maranello siano capaci di fare auto destinate a incontrare i gusti degli americani o dei cinesi meglio degli americani o dei cinesi. quindi è ovvio che se vendi negli USA ti servano tecnici americani x soddisfare i bisogni degli americani e se vendi in cina ti servano i cinesi

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    2. tanzi pretese di decidere da parma cosa dovevano bere a colazione i brasiliani (latte a lunga conservazione) e fu il disastro.
      come sempre conta la domanda: dove è forte si dettano le regole. se io compro voglio un prodotto che soddisfi i miei desideri. se dall'altra parte del mondo c'è qualcuno che decide per me ma non sa cosa voglio, non compro il prodotto che mi propone

      detto questo, poi la globalizzazione ha molti lati poco positivi, specie perchè le politiche liberiste si sono dimostrate incapaci di gestirla e questo ha avuto molte conseguenze negative

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  2. Marchionne fa gli interessi suoi e dei suoi padroni e fa bene.
    Che hai tempi di Ghidella la Fiat e l'Italia abbia perso un'occasione è probabile,
    ma l'*avvocato* faceva il furbetto ed è inutile piangere sul latte versato.
    Chi i figli del mio ultimo padrone non abbiano voglia di sudare e che in famiglia abbiano deciso di vendere agli svizzeri sono fatti loro.
    Che i padroni non siano *liberali* è fuor di dubbio, per lo meno non sono i liberali che intendevo io.

    Direi che sia ora di finirla con le etichette e che sarebbe ora di mettersi a ragionare.
    Da capo.
    Ciao

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    1. concordo. bisogna ragionare sempre

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    2. ci provo.

      C'era un'azienda che produceva cucchiai, li vendeva a 100 lire ciascuno e ci guadagnava un sacco, tant'evvero che poteva permettersi un sacco di funzionari inutile (parenti del padrone).
      Un brutto giorno i cinesi si misero a vendere cucchiai a 10 lire e l'azienda finì nei guai. Un tale disse al padrone: "mettiti nelle energie rinnovabili" e il padrone: "non me ne intendo, licenzierò i parenti sanguisughe"

      Senza parenti, il padrone poteva vendere i cucchiai a 9?
      Se sì, era stato furbo.
      Se no, era stato un coglione.

      (mica che i parenti non fossero da mandare a spigolare comunque)

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    3. e aggiugiamo una domanda: che imprenditore è uno che sa fare solo cucchiai e non passa a un nuovo prodotto quando è evidente che la concorrrenza altrui l'avrebbe messo in difficoltà?

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    4. questo è proprio il punto
      neanche diventando virtuosi potremo fare concorrenza a cinesi & Co, almeno per qualche anno.
      Dobbiamo cambiare tipo di produzione, possibilmente intrinsecamente non *concorrenziabile*
      Ti pare che qualcuno lo stia facendo presente?
      Chi?
      Forse che non esistono altri tipi di produzione che avrebbero mercato?

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    5. i tedeschi (e anche molte imprese italiane) dimostrano ogni giorno che esiste un mercato poco insidiato dai cinesi

      qualcuno lo fa presente? sì.. c'è chi lo fa da anni.. per esempio quel romano di scandiano che non ti sta simpatico...

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    6. mi sta poco simpatico perchè suggerì al mio padrone (noi presenti) di assumere dirigenti russi (allora allo sbando). E non solo per quello, ora predica che l'Europa è sbagliata, ma chi l'ha fatta? e perchè non ha battuto lui i pugni sul tavolo quando era lui il capo? L'avrebbero sbattuto fuori (come Montezemolo)? Embè? che problema c'era? Moriva di fame?

      Comunque il mercato poco insidiato dai cinesi non basta, bisogna allargarlo (e il posto c'è) ... speriamo al bene

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    7. a cernobbio ha spiegato che l'europa di oggi non applica le regole che si sono dati ai suoi tempi, la solidarietà di quei tempi è un ricordo... e poi cosa aspettarsi da una merkel che ha fatto carriera infangando kohl che era il grande sponsor di prodi in europa?

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    8. veramente mi par di ricordare che quando il reggiano testa quadra era capataz dell'Europa disse che i *parametri erano stupidi* ... quindi i problemi c'erano già allora.

      Ma questa è acqua passata, il problema è che le istituzioni non consentono di operare con la tempestività necessaria e sopratutto che nessuno parla di *nuovo modello di sviluppo*

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    9. se lui dice i parametri son stupidi (e li avevano decisi altri) e poi in germania arriva chi li vuol applicare senza se e senza ma, la colpa è di prodi o di chi li ha decisi e di chi li applica senza buonsenso?

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    10. non mi ricordo bene la parte di Prodi, certamente Ciampi aveva più peso, ma anche Ciampi oggi sparge lacrime di coccodrillo ... se preferisci dirottiamo suCiampi.

      Comunque insisto: ho udito con le mie orecchie Prodi dire che bisognava andare a picchiare i pugni sul tavolo e poichè era chiaro che si finiva così, non capisco perchè non le abbia picchiate lui.

      O meglio, lo capisco benissimo.

      Non sono i politici che ci tireranno fuoi dal casino in cui *loro* ci hanno messo (e non faccio questione di dx o sx).

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    11. ciampi mi sa che da tempo non sia in condizioni di dire molto...

      prodi lasciò l'italia a inizio 2008, quando l'economia funzionava ancora bene e come ha spiegato in un'intervista a cernobbio con la crescita dell'economia alimentava i sacrifici.. negli anni 90. Poi è arrivato tremonti e il suo amico criminale e i passi in avanti verso un miglioramento dei conti.

      i pugni sul tavolo si dovevano tirare per es quando hanno prestato soldi alla grecia all'assurdo tasso del 9-10% e la merkel ha rinviato il salvataggio, creando molti problemi alla grecia, solo per non disturbare delle elezioni tedesche. Ma questo prodi l'ha detto fin da subito. Lui allora non contava + nulla

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    12. Che dopo Prodi si sia fatto anche peggio sono d'accordo.

      Ma non vorrei che la questione si riduca a simpatia-antipatia perr il personaggio e insisto nel dire che è inutile piangere sul latte versato.

      Ammetto anche che per un po' anch'io mi lasciai convincere (molto a malinquore) dal discorso: "Facciamo l'euro che l'Europa verrà di conseguenza". Mi ricordo che pensai: *Beh, almeno ci sono i tedeschi che controlleranno i conti"

      Beata ingenuità, l'unica scusa è che non avevo idea delle *regole* a parte quello che si leggeva nei titoli dei giornali.

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    13. Prodi è (stato) un grande esperto di economia industriale, è persona di buon senso, e io credo che senza il buon senso il migliore degli economisti valga poco o nulla e le sue ricette siano comunque pericolose.. (vedi Monti & Fornero)

      personalmente sono sempre stato + euro-scettico che euro-entusiasta e questo perchè l'idea che balenava in ambienti liberali (e di destra in genere) tempo prima dell'unificazione del 1992 era di un'Europa che ti dà delle regole e ti spiega che ti devi arrangiare. se non ce la fai peggio per te

      tutto questo mi preoccupava allora e mi preoccupa ancor + quando in europa vedo prevalere i sostenitori di una mentalità come quella descritta

      per questo mi pareva ottimo prodi.. poi se non ti piace prodi, a me va bene anche un altro con le stesse idee e soprattutto la stess mentalità, ovvero con l'idea in testa che le trasformazioni dell'economia sono necessarie ma non possono essere lasciate alla buona volontà di qualcuno, che devono essere programmate e realizzate nei tempi giusti

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    14. Gian scrive: ...le trasformazioni dell'economia sono necessarie ma non possono essere lasciate alla buona volontà di qualcuno, che devono essere programmate e realizzate nei tempi giusti...

      d'accordisssimo: le trasformazioni sono compito dell'a politica, anche per chi, come me, riteneva che l'organizzazione delle imprese fosse da lasciare alle imprese. Oggi aggiungerei che non tutte le imprese possono essere gestite in regime di concorrenza, e questo è un motivo in più per ragionare su come rendere efficiente ed efficace l'intervento pubblico.

      Questa è la teoria: la pratica richiede una *proposta* da valutare alla luce della situazione e del buon senso.

      Quale era la *proposta* di Prodi?
      Non mi dire che quando presiedeva l'Europa non aveva un pulpito adeguato!
      E oggi ce l'ha una *proposta* aggiornata?

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  3. per Gino: http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Questa%20Ue%20non%20va%20ha%20paura%20del%20futuro%20.aspx

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    1. Letto. Analisi perfetta. Senonchè lui è uno degli artefici del casino. Non serve dire *non mi hanno dato retta* se quando eri al timone non hai dato le dimissioni perchè non ti davano retta.

      Comunque manca sempre la *proposta*.
      Scusa la presunzione, ma serve una *proposta* articolata come la mia. Quando era già abbastanza articolata la portai ad un gesuita (di quelli impegnati, di sinistra, ...) dicendogli *parliamone* ... cosa credi che abbia ottenuto? Richiesta di soldi per le sue opere buone :-)

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    2. prodi per es. ha proposto questo http://www.romanoprodi.it/articoli/riavviare-lindustria-in-8-mosse_9152.html

      poi è chiaramente convinto che oggi servirebbe una maggiore spesa pubblica con la germania da una parte pronta a spendere e quindi a trainare la domanda degli altri paesi, anche portando il proprio deficit a livelli elevati. dall'altro servirebbe un maggior deficit degli altri paesi, italia inclusa.. con un'economia in crescita poi si potrebbe rientrare nei parametri usando le maggiori entrate fiscali

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    3. Letto, tutto giusto, ma è il piccolo cabotaggio che va bene in situazioni normali. Roba che dicono tutti, anche da decenni. Roba che se fatta davvero anni fa rendererebbe la situazione di oggi meno pesante, ma non è questo il punto. Non tutta l'Europa può fare la Germania, come non tutta l'Europa poteva imitare l'Inghilterra della Thatcher: tutti in finanza? (e si è visto cos'è successo con la finanza).

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    4. la scarsa intelligenza tedesca offre questo... chi ha successo in quel che fa tende -se è poco intelligente- a pensare che gli insuccessi altrui siano causati da scarso impegno e che se gli altri seguissero la stessa ricetta otterrebbero gli stessi risultati

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