Cos'è progetto di una Superlega del calcio europeo?
12 club europei grandi e, in molti casi, molto indebitati, puntano a creare una Champions alternativa o forse a impadronirsi della massima competizione europea, allo scopo di generare più partite, più diritti tv e quindi più soldi per le partecipanti.
Partecipanti che sono un club ristretto di squadre che si fa le regole del gioco, come succede negli sport americani. Il vantaggio è enorme: il diritto di partecipare al nuovo torneo significa introiti certi da usare per aumentare i ricavi e, cosa importante in questo momento di crisi, per garantire i debiti che stanno, in alcune società, arrivando a livelli insostenibili.
La nascita della Superlega preoccupa le squadre escluse. Perderebbero il diritto (per molti solo teorico) di partecipare alla competizione, e ci sarebbero pesanti effetti economici. Se le tv e gli sponsor offrissero meno soldi per i diritti dei campionati nazionali e più per il nuovo torneo europeo, a rimetterci sarebbero le squadre che partecipano solo ai campionati nazionali. Che potrebbero anche perdere soldi
I dati, d'altronde, sono impietosi. Nella Serie A, ad esempio, su 20 squadre solo 5 hanno più di 1 milione di tifosi, come risulta qui e alcune hanno 1/100 dei tifosi della Juventus, che da sola ha più dei tifosi di Inter e Milan messe insieme.
Tuttavia il rapporto tra i diritti tv incassati dalla Juventus e quelli della squadra con meno tifosi è 1 a 5: per ogni euro incassato dal Crotone la Juventus ne incassa 5 anche se i tifosi juventini sono decine di volte quelli dei calabresi.
E' comprensibile quindi che le squadre più popolari vogliano incassare di più modificando un sistema, deciso in parte dalla politica e in parte dalle stesse società (nella Lega Calcio ogni squadra ha un voto e la maggioranza è fatta di squadre piccole), che gli nega ricavi proporzionati al numero dei tifosi.
Dall'altra parte le squadre escluse vedono i pericoli, soprattutto in termini di incassi da diritti tv, sponsor e dalla vendita di calciatori perchè trattenere un calciatore bravo senza coppe è più difficile e il potere dei club ricchi nel deciderne il prezzo aumenterebbe.
Queste società possono lamentarsi ma non possono certo immaginare una serie A senza Juventus, Inter e Milan che incassano dalle tv 250 milioni su 950 ma valgono la metà degli spettatori. Lo sanno bene a Mediaset che vide crollare del 20% gli ascolti nell'anno della Juventus in serie B e finì per non partecipare alle aste per i diritti tv.
Insomma la Superlega rischia di essere un terremoto per il mondo del pallone perchè in fin dei conti tutte le squadre vivono al di sopra delle proprie possibilità. Le squadre con tanti tifosi corrono a comprare i giocatori più noti e costosi, quelle con pochi tifosi incassano tanto dalla tv e vedono i giovani per coprire parte dei costi.
Il fair play finanziario annunciato anni fa anche per il campionato italiano di fatto non s'è mai applicato, i club hanno continuato a fare follie, accumulando debiti e i nodi stanno venendo al pettine con JP Morgan, famosa banca d'affari americana che finanzia una nuova competizione.
Lo fanno per guadagnarci? Certamente, sì ma si può anche pensare che voglia incassare i soldi che ha prestato a molte squadre troppo indebitate, creando una nuova competizione che mette in crisi il resto del sistema calcio.