25 febbraio 2018

Nino Galloni

Guardando distrattamente un programma in tv sulle non entusiasmanti elezioni, mi sono imbattuto in Nino Galloni, una vecchia conoscenza del piccolo mondo che qualche anno fa girava attorno alle frottole sul signoraggio e che oggi si candida con un suo partito, il Partito del Valore Umano.

Un economista con un curriculum degno di nota che tuttavia fa proposte che ...  non saprei come definire.

Eccone una: https://www.movisol.org/07news169.htm

Incurante dello storico problema della mancanza, in Sicilia e Calabria, di buoni collegamenti ferroviari e stradali o degli storici problemi economico-finanziari dell'Eurotunnel che collega Francia e Regno Unito, Galloni ipotizza un tunnel ferroviario (secondo la cartina, ma poi nel testo si para di camion) di 150 km tra la Sicilia e la Tunisia, da inserire niente di meno che "nella rete di strutture planetarie che vanno dallo stretto di Bering al Mediterraneo"

Poi si parla di 4 isole artificiali che sarebbero un attivo finanziario dell'operazione perchè consentono "il ripopolamento della fauna marina locale" la pesca selettiva e un "turismo di qualità".

E infine si considera fattibile l'opera supponendo il transito di un camion ogni 5 secondi per 20 ore al giorno. Tutti i giorni per 40 anni. Niente interessi da pagare sul debito generato dalla spesa stimata di 20 miliardi perchè i governi stamperebbero moneta.

Ecco. Giudicate voi questa chicca, a me scappa da ridere.

07 febbraio 2018

Bitcoin

Il Bitcoin è una moneta?

I manuali di economia dicono che la moneta svolge tre funzioni: è misura del valore, riserva di valore e strumento di pagamento.

Visti i forti aumenti e le repentine diminuzioni del valore del Bitcoin rispetto a dollaro appare difficile pensare che la criptovaluta svolga in modo efficiente il compito di misura del valore e di riserva di valore. Entrambe le funzioni richiedono stabilità nel tempo del valore di una moneta, caratteristica che non appartiene al Bitcoin, capace di perdere il 15% del valore rispetto al dollaro in un solo giorno.

Resta la funzione di strumento di pagamento, che il Bitcoin svolge in misura assai limitata a favore, a quanto pare, di imprese e individui che violano leggi. Per questo motivo le criptovalute sono finite nel mirino di autorità monetarie, governi e organismi internazionali.

Con il probabile effetto di dissuadere gli speculatori, facendo crollare il valore del Bitcoin. Una crescita rapidissima del valore e il crollo successivo si possono spiegare con il tentativo di molti di guadagnare correndo a comprare ciò che acquista valore e vendendolo appena diminuisce, sulla base di una scommessa su possibili aumenti o diminuzioni e non sulla base di dati reali su domanda e offerta della criptovaluta.

02 febbraio 2018

Il vincolo del 3%

Siamo in campagna elettorale e piovono le promesse di tagli di imposte, tasse e chi più ne ha più ne metta.

Il leader della Lega Matteo Salvini contesta il vincolo del deficit al 3% del PIL e anche altri leader mettono in discussione tale limite, lasciando capire che andrebbe modificato in sede europea o che è giusto fare un deficit più elevato per il bene degli italiani.

Il significato intuitivo del vincolo del 3% è quello di un limite alla crescita del debito pubblico che attualmente supera il 130% del PIL.
E ' un limite necessario perché in un paese fortemente indebitato come l'Italia è più facile che i potenziali sottoscrittori di titoli di stato abbiano dubbi sulla sostenibilità del debito, e possano rinunciare all'acquisto di titoli o possano chiedere tassi più alti per assumersi il rischio di acquistare titoli di un paese con conti pubblici pessimi.

Se ciò avvenisse, se cioè aumentasse il tasso richiesto per sottoscrivere i titoli, gli effetti sui conti pubblici sarebbero disastrosi: un aumento dell'1% del tasso provocherebbe maggiore una spesa di circa 1,3% del PIL, ovvero più di 20 miliardi, pari a 1/6 dei soldi che si spendono nella sanità pubblica oppure pari ai risparmi determinati dalla contestata Legge Fornero.

Perciò è meglio essere prudenti. In gioco non c'è una lite con i burocrati di Bruxelles ma il rischio concreto che il debito pubblico costi tanto al contribuente italiano. In passato altri governi hanno scherzato col fuoco e ci siamo ritrovati una marea di imposte per riequilibrare i conti pubblici sotto controllo, oltre a una recessione assai dolorosa.

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