Una breve ma interessante intervista del premio Nobel Sen su democrazia, disuguaglianze, crisi
http://www.lastampa.it/2017/05/23/economia/istruzione-e-sanit-universali-sono-lantidoto-alle-diseguaglianze-fF6PJwh62A3TdiHs6VU8xM/pagina.html
23 maggio 2017
18 maggio 2017
La Banca d'Italia dall'interno
Per chi volesse saperne di più sulla banca, la proprietà, l'oro e tanti altri argomenti, un ottimo programma de La 7 http://www.la7.it/artedi/rivedila7/arted%C3%AC-la-banca-ditalia-puntata-3-02-05-2017-211709
08 maggio 2017
Alitalia
Cerchiamo di fare il punto sulla
situazione di Alitalia. Quello che si sa è che la società ha perso
molti soldi, che i soci hanno deciso di gettare la spugna, che la
compagnia aerea è stata commissariata e che i commissari vogliono
provare a vendere tutta Alitalia.
Chi se la comprerà dovrà cercare di
mettere in piedi un'Alitalia che funzioni e questo pone due grandi
problemi.
Il primo è relativo a costi e
personale. Quando una società subisce forti perdite la prima cosa da
fare è tagliare i costi. E' una scelta poco piacevole perchè
significa licenziare personale, tagliare stipendi e far subire la
stessa sorte ai dipendenti delle società fornitrici, ma è
necessaria perché è il modo più semplice e veloce per ridurre le
perdite.
Per far salire i ricavi invece servono
decisioni azzeccate e di solito serve tempo. Quindi per ridurre il
“rosso” la strada dei tagli dei costi è obbligata. Non è
tuttavia facile e non è stato facile in passato: la politica preme
per difendere gli interessi dei dipendenti Alitalia e per mantenere
in vita alcuni aeroporti e i relativi voli, anche se questi
comportano forti perdite per chi li effettua.
Il secondo problema è quello dell'hub.
Molte compagnie aeree compensano le perdite registrate dai voli
interni con i guadagni dei voli intercontinentali. Hanno bisogno di
riempire gli aerei in partenza per altri continenti e lo fanno con
collegamenti col proprio aeroporto principale. Per capirci: da Nizza
un francese vola a Parigi e qui si imbarca per Pechino. Il volo
Nizza-Parigi si riempe di passeggeri, ovvero in parte di persone che
resteranno a Parigi e in parte di persone che poi andranno altrove.
Ora mentre paesi come Francia, Gran
Bretagna, Germania, Olanda hanno un solo grande aeroporto che -per
così dire- raccoglie e poi distribuisce i passeggeri verso molte
destinazioni, consentendo alle compagnie di bandiera di riempire gli
aerei e guadagnare con i voli sulle lunghe distanze, in Italia un
aeroporto simile non c'è o, meglio, ce ne sono due.
Uno è Malpensa, grande aeroporto del
nord, la parte più ricca del paese e quindi più interessante per
una compagnia aerea. Malpensa tuttavia ha vari difetti: è troppo
vicino a molte importanti città del nord perchè ci sia un volo per
Malpensa, ed è troppo periferico rispetto a Milano perchè gli
abitanti del nord lo considerino il loro aeroporto di riferimento.
L'altro è Roma Fiumicino, a cui si
arriva in volo da tutta Italia o quasi.
Mettiamoci nei panni di un abitante di
Torino (o di altre importanti e ricche città del nord) che debba
andare a New York. Ha tre possibilità.
La prima è prendere un volo per
Fiumicino e imbarcarsi per New York con un volo Alitalia; la seconda
è volare a Parigi, a Francoforte, Amsterdam o Londra e quindi
prendere la coincidenza per NY con un volo non Alitalia; la terza è
andare a Malpensa in auto o bus e imbarcarsi per NY con un volo
Alitalia.
Sappiamo che Alitalia ha una pessima
fama quanto a efficienza e puntualità (e lo stesso vale per i treni italiani e altri mezzi di trasporto) e siamo certi che poche
persone vogliono rischiare di perdere un volo per colpa di un
contrattempo in autostrada o per un treno che ritarda.
Tutto ciò suggerisce che i potenziali
clienti di Alitalia possono preferire andare dalla propria città in una capitale europea per imbarcarsi su un volo intercontinentale, e
che non cambieranno idea facilmente, perchè Malpensa non può
risolvere i tempi brevi i problemi di collegamento con le principali
città del nord Italia e Fiumicino è attraente come aeroporto
internazionale, solo per i clienti del centro e sud Italia.
Se le difficoltà di Alitalia sono
tante e i problemi di difficile soluzioni, che futuro potrebbe avere?
Io penso che potrebbe essere acquistata da una compagnia più
grande, che dopo averla ristrutturata con effetti negativi pesanti
per personale, imprese fornitrici e aeroporti italiani, la userebbe
per portare i clienti italiani verso il proprio aeroporto principale,
e per organizzare voli low cost in Europa, provando a fare
concorrenza ai vari Ryanair, Vueling, ecc.
Iscriviti a:
Post (Atom)