26 dicembre 2010

L'accordo di Mirafiori


Prima di Natale, Fiat e sindacati (Fiom esclusa) hanno raggiunto un accordo sulla joint venture tra Alfa Romeo e Chrysler per costruire una nuova auto comune.

Come giudicare l'accordo? Forse leggendolo, almeno per le parti più controverse. Il documento è presente qui: http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/mirafiori/10_12_23-mirafiori.pdf

L'accordo prevede una clausola di responsabilità impegnativa (pagina 3): o i sindacati mettono in pratica gli accordi, oppure l'azienda non ha doveri quanto riguarda i contributi sindacali e i permessi sindacali. Lo stesso vale se si cerca di fare in modo di rendere inapplicabili gli accordi.

In tema di pause, azienda e sindacati dicono che ha funzionato un sistema di lavoro applicato dal 2008. Per questo decidono di ridurre le pause, ma solo per chi lavora alla catena di monetaggio. Si riduce la durata di due delle tre pause che scendono da 15 a 10 minuti, in cambio di una trentina di euro in più al mese.

Un tema molto discusso riguarda il pagamento dei giorni di malattia, sottolineando che la Fiat non pagherà il primo giorno e, dopo una certa data, i primi 2 giorni. Tale clausola scatta solo a certe condizioni.

La prima dice che i mancato pagamento scatta se il tasso di assenteismo non scende sotto il 6% (prima metà del 2011) e, negli anni successivi, se non scende sotto il 3,5%. Ovviamente nel calcolo dell'assenteismo non si tiene conto di talune malattie croniche che richiedono cure costanti e quindi non possono garantire la presenza del lavoratore.

Poi il mancato pagamento scatta dopo la seconda "malattia" nell'arco di un anno ma solo prendendo in considerazione le malattie che avvengono prima o dopo le feste, le ferie o la pausa settimanale. E inoltre solo se la malattia è inferiore ai 5 giorni.

E questo fa pensare che ci sia, negli stabilimenti Fiat, un problema di assenteismo, camuffato da malattia. Si riducono i (veri) diritti dei lavoratori se si agisce per cercare di ridurre le finte malattie che hanno lo scopo di allungare le ferie o di permette il "ponte"?

A chi legge l'ardua risposta.

2 commenti:

  1. A me sembra, come leggo da più parti, che la Fiat stia velatamente mettendo in atto uno spostamento da Torino a Detroit del settore auto.
    In pratica l'Italia rischia di diventare niente più che un paese satellite dove la Fiat ha stabilimenti di produzione che possono essere chiusi da un giorno all'altro.
    Intanto la "testa" si sposta negli USA!

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  2. a me sembrano opinioni senza nulla a sostegno:

    Ad es. leggendo i giornali mi ero fatto un'opinione ben diversa sulle malattie non pagate. Letto il documento, mi pare che la realtà sia diversa e che certe clausole abbiano una ragione

    Invece prevalgono le opinioni basate non si sa su cosa: prendi ad es. l'autorevole opinione di un saggio come Luciano Gallino su Repubblica qualche giorno fa. Oltre a dare giudizi in tema di lavoro senza spiegare quali sono concretamente i cambiamenti, a un certo punto di chiede perchè si deve costruire un SUV invece di continuare a fare le auto Fiat in una nuova versione.

    Sono rimasto a bocca aperta: ma come si fa a dire cose del genere? Oggi a Mirafiori costruiscono -ad esempio- le vecchie Punto, vendute a meno di 9000 euro.

    In futuro costruiranno SUV venduti almeno al doppio se non al triplo. Le condizioni economiche sono molto diverse: con un'auto da 9000 euro non guadagni quasi nulla, con una da 20/30.000 guadagni bene

    Lo stesso Gallino però dice: Fiat non guadagna in Italia perchè fa auto piccole.

    Allora mettiamoci d'accordo. O si fanno auto piccole targate Fiat, i soldi sono pochi e gli operai ne subiscono le conseguenze senza nulla in cambio. Oppure si fanno auto grandi insieme a Chrysler (che tra un pò sarà di proprietà italiana) e si guadagna, con la possibilità di pagare meglio i lavoratori

    Se anche i + seri e attenti sono contraddittori, non mi stupisco che gli altri la sparino davvero grossa

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