28 dicembre 2010

Urupia (prima parte: premessa)


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Qualche anno fa, tramite un evento nella mia città, ho avuto la possibilità di conoscere Urupia, una comunità del Salento, autogestita da un gruppo di giovani, ragazzi e anziani. E' una comunità anarchica che vive con rigorosi precetti, in relazione con il proprio e personale terreno storico-ideologico.
Questa interessante comunità getta la possibilità di una breve riflessione.

La letteratura anarchica è sterminata, ma, iscritta nell'ampio scenario storico delle teorie politiche e morali, risulta comunque essere "recente", così come risulta difficile rintracciare qualche trattato anarchico come lo si intende in maniera odierna, prima del 1800. L'evoluzione della società e lo sgombero di alcune restrizioni nel senso morale (che afferiscono non solo all'aspetto religioso) va di pari passo all'allargamento degli orizzonti dell'immaginazione e alla presa delle redini di nuove possibilità di azione. Per cui non deve sorprenderci che molte delle elucubrazioni più balzane e "distanti" anni luce da noi, vedano vita proprio nella nostra società, ritenuta, talvolta proprio da chi auspica rivoluzioni, "non libera".

Parte del pensiero anarchico moderno può essere descritto brevemente ed in maniera rappresentativa dal pensiero di Colin Ward. Secondo Ward, l’anarchia è la più efficace forma d’organizzazione sociale, non una organizzazione ipotetica, ma una vivente realtà sociale". Una realtà che secondo lui è sempre esistita e che tuttora esiste solo come "prodromo", solo come "seme sotto la neve", perchè schiacciata dall’oppressione dello stato e del capitalismo.
Ward sostiene che "gli esseri umani sono collaborativi per natura e che le stesse strutture e istituzioni sociali esistenti, per capitaliste e individualiste che siano, si disintegrerebbero se non esistesse la forza aggregante del mutuo appoggio e della consociazione, pur tanto sottovalutati oggi. La società non si trasforma alla stregua dei salti climatici millenari, ma in ragione di una situazione prolungata di doppio potere nel corso della lotta tra tendenze autoritarie e tendenze libertarie, dove è del tutto improbabile la vittoria schiacciante e definitiva delle une o delle altre".

Quindi cooperazione, solo con questo tipo di azione l'uomo può salutare le oppressioni, che siano quelle capitalistiche, militaristiche, o semplicemente del "linguaggio".

Tornando ad Urupia, nella comunità all'inizio descritta non si usano automobili, solo biciclette. Questi mezzi non sono proprietà di nessuno, se si vuole usarli si deve specificare il motivo dell'utilizzo e il tempo.
I membri della comunità si chiamano "comunarde", per contrastare, anche a livello lessicale, l’onnipresente egemonia maschile presente in quella che si dice "inadeguata lingua italiana".
Tutti gli scambi non sono regolati dal denaro.
L'economia di caratterizza per l'assenza di ogni tipo di proprietà privata. Ogni lavoro così non è salariato e lo scambio avviene prevalentemente attraverso forme di baratto.
Per perseguire la parità sessuale, tutti orinano da seduti nelle toilettes (una testimonianza recita: "non si capisce per quale motivo, nel mondo reale, ai maschi sia concesso, dalla loro comoda posizione virile, in piedi, schizzare qua e là micro-gocce dei loro liquidi urinari, che qualcuno dovrà poi pulire. Questo qualcuno spesso non è l’autore degli schizzi, e spesso è di sesso diverso, quando non di razza, ceto e continente diversi").
Tutti i prodotti alimentari, pane, vino etc., sono auto-prodotti tramite agricoltura biologica.
Gli oggetti tecnologici si usano, ma solo se i membri ritengono che rispetti un'ottica "anti-consumistica".
Ogni proposta viene approvata solo se c'è il consenso di tutti i membri.

Seguiranno altri aspetti divertenti ed interessanti ed alcune osservazioni critiche sul progetto Urupia.

2 commenti:

  1. interessante, ma da quanta gente è composta Urupia? Molto poca immagino...

    poi comunque avranno polizia, regolamenti....Non so se biciclette pubbliche, agricoltura biologica realizzata nel paesino, e baratto invece del denaro, siano sufficienti per parlare d'anarchia

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  2. Ciao ma le altre parti poi non le hai più scritte?

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