Sabato sera è morto Tommaso Padoa Schioppa, famoso per essere stato ministro durante il secondo governo Prodi, tra il 2006 e il 2008.
Figlio dell'amministratore delegato delle assicurazioni Generali, ha studiato alla Bocconi e poi al MIT di Boston, per poi svolgere diversi incarichi presso la Banca d'Italia, l'Unione Europea, la BCE, la Consob e altre importanti istituzioni economiche internazionali. E' stato uno dei più entusiasti sostenitori dell'euro, e avrebbe fatto parte del consiglio di amministrazione di Fiat Industrial, una delle due aziende in cui, da gennaio, sarà diviso il gruppo Fiat.
Difficile considerarlo un economista teorico, e difficile accostarlo a un governo di sinistra, viste le idee liberali e considerato che faceva parte da sempre di una elite molto lontana dal cittadino comune, dall'operaio un tempo iscritto al PCI e oggi sostenitore del PD o magari di Vendola.
Lo si è capito quando ha parlato dei bamboccioni, un vero autogol (ne avevo scritto qui) per un ministro di un governo di centro-sinistra in un'Italia in cui le difficoltà della vita quotidiana sono enormi.
Padoa Schioppa era l'esponente di una destra elitaria che fa capo a Bankitalia. Una destra che non ha nulla da spartire con la destra populista di Berlusconi, con quella di Fini o di Casini.
La destra di Bankitalia, vicina ai poteri forti internazionali, legata alla massoneria come alle grandi banche internazionali, è composta da economisti e tecnici forse poco fantasiosi, incapace di elaborare teorie economiche nuove e interessanti, ma dotati di competenza e serietà, una qualità rara in un'Italia in cui la cultura economica interessa a pochissimi e quasi tutti i politici (e non solo loro) sono incapaci di tenere sotto controllo i conti pubblici (e non solo).
Per questo Padoa Schioppa sarà ricordato per aver portato l'Italia nell'euro. Per questo ha fatto il ministro in un governo appoggiato da forze politiche alle quali probabilmente non era vicino e per questo è stato chiamato a svolgere compiti importanti, nella BCE o nei consigli di amministrazione di qualche società importante.
La credibilità è merce rara in Italia e lui ne aveva da spendere presso istituzioni, banche e fondi stranieri. Per questo l'Italia senza Padoa Schioppa è un paese più povero.
Bell'articolo Gian.
RispondiEliminaQuesto dimostra come Prodi sia una persona piuttosto illuminata; al punto da mettere all'economia una persona competente e autorevole, senza badare alle ideologie. Un comportamento lontano anni luce dal ducetto mascarato, che preferisce scopargere i ministeri di yesman.
c'è da considerare anche un altro aspetto, forse inquietante: mancava nel centro-sinistra qualcuno credibile e competente da mettere al ministero dell'economia.
RispondiEliminaIncredibile...qualcuno è ancora convinto che Berlusconi sia di destra ??????
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