21 dicembre 2010
Una giornata ordinaria
Questo fine settimana mi sono alzato presto, ho preparato in casa il caffè, tagliato il pane e preparato la colazione. Poi ho cambiato mio figlio e insieme siamo usciti a giocare.
Intanto mia moglie è andata a fare la spesa al mercato, poi ha preparato il pranzo.
Dopo pranzo sono uscito in bici per andare a fare un po’ di volontariato nella bottega del commercio equo e solidale e quando sono tornato io e mia moglie abbiamo pulito casa e falciato il prato.
La sera abbiamo preparato la cena e poi siamo andati a dormire dopo aver letto un libro.
In tutta questa giornata, stupenda, sono stato un pessimo consumatore.
Non ho sprecato benzina stando in coda per i laghi.
Non ho fatto shopping in un centro commerciale.
Non ho girovagato da un bar all’altro bevendo le miscele più improbabili.
Non ho fatto crescere il PIL!
Ho fatto un sacco di cose, ma il PIL non è cresciuto (quasi… concedetemi un sogno poetico…).
Eppure sto bene lo stesso!
Se avessi fatto crescere il PIL sarei stato meglio?
Se fossi stato in coda sulla strada dei laghi avrei sprecato benzina e il PIL sarebbe cresciuto.
Se avessi fatto shopping il PIL sarebbe cresciuto.
Se una baby sitter avesse tenuto mio figlio mentre io e mia moglie andavamo al cinema il PIL sarebbe cresciuto.
Se il mio volontariato non fosse stato tale il PIL sarebbe cresciuto.
Se avessi chiamato un giardiniere per falciare il prato o chiamato una società di catering per la spesa, il PIL sarebbe cresciuto.
Eppure tutte queste cose le ho fatte lo stesso e il PIL non si è mosso di un decimale.
E allora è così importante che il PIL cresca?
Mi ci ha fatto pensare una signora tedesca intervistata dalla Gabanelli su Report: “qui in Germania siamo abituati che il PIL cresca ogni anno, ma non stiamo certo meglio per questo!”.
E allora cosa serve che il PIL cresca se non stiamo meglio? A cosa serve la crescita se la ricchezza non viene distribuita?
Siamo ridotti a consumatori e come tali valiamo!
Se la ricchezza è di carta, che benefici porta ai cittadini?
Siamo contenti che la borsa salga e ci preoccupiamo se scende? Ma che benefici pratici porta questo alle nostre tasche se i movimenti sono generati solo da opzioni push e call (vendite e acquisti allo scoperto) e non rispecchiano il valore economico delle società azionarie?
E faccio anche una affermazione volutamente provocatoria che in Report non hanno avuto il coraggio di fare. Se tutte le donne volontariamente stessero a casa a badare a casa e bambini, il PIL non si muoverebbe di una virgola, perché si risparmierebbe su spesa, baby sitter, asili nido, riparazioni casalinghe, ecc. ecc.. Anzi, il PIL diminuirebbe perché tutte queste attività non sarebbero rilevate!
Ma in realtà staremmo peggio perché il PIL non è cresciuto?
Proprio non lo credo!
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si veda anche
RispondiEliminahttp://econoliberal.blogspot.com/2009/12/il-pil-e-la-decrescita-felice.html
" ho preparato in casa il caffè, tagliato il pane e preparato la colazione"
RispondiEliminaIl caffè lo avevi comprato, idem per pane e "colazione". Comprando qualcosa hai contribuito a far crescere il PIL
"mia moglie è andata a fare la spesa al mercato"
stessa cosa. Che non l'abbia fatto tu poco cambia, visto che mangerai quello che ha comprato tua moglie.
"La sera abbiamo preparato la cena e poi siamo andati a dormire dopo aver letto un libro."
Cena comprata, libro comprato..
"Se la ricchezza è di carta, che benefici porta ai cittadini?"
Ma io non ne farei un problema di carta o non carta, bensì più un problema di equa distribuzione della ricchezza
Però hai ragione a dire che il PIL non è indice del benessere. Tuttavia quando diminuisce il PIL, spesso molte aziende chiudono, gente rimane senza lavoro, e alla fine della giostra c'è qualcuno che sta peggio.
Allora a te la scelta, se comprare qualcosa in più, facendo girare la ricchezza e seguendo la "ruota" del consumismo o risparmiare privandoti di tante cose e innescando (se tutti facessero la stessa cosa) una grave crisi economica.. magari la scelta giusta sta nel mezzo?
Si, quello che scrive Hires è tutto vero e nell'articolo avevo appunto "...ma il PIL non è cresciuto (quasi… concedetemi un sogno poetico…"
RispondiEliminaMa il punto dell'articolo non era vedere se il PIL cresce poco o tanto. Gli esempi che citavo erano per dimostrare che non è detto che il PIL debba crescere sempre e comunque e che se cresce non è detto che tutti stiamo meglio.
Riguardo alla ricchezza "di carta" è un modo di dire che se io speculo su un titolo facendone crescere artificiosamente il valore, tecnicamente ho creato ricchezza, ma in sostanza per le persone comuni, non è cambiato niente.
Infine un commento alla tua ultima affermazione: se il PIL cresce se tutti consumiamo di più dobbiamo renderci conto che è una spirale che non porta da nessuna parte. I consumi non possono crescere per sempre e soprattutto non possono crescere a discapito delle generazioni future indebitandoci per consumare.
"I consumi non possono crescere per sempre e soprattutto non possono crescere a discapito delle generazioni future indebitandoci per consumare"
RispondiEliminaQuoto!