Qualcuno ricorda Luca Casarini? Nel 2001 divenne famoso durante il G8 svoltosi a Genova.
Contro Bush, l'imperialismo, Berlusconi, a zona rossa, per i popoli e contro i divieti di ogni genere decisero di manifestare indossando tute bianche. Un simbolo, un marchio di fabbrica di uno dei leader della protesta a Genova. Un simbolo di una sinistra estrema, che citava Marx come se fosse morto il giorno prima.
Lui e Agnoletto, un medico con simpatie comuniste e un passato nei boy scoutm volevano impedire il G8, violare la zona rossa.
Che fine ha fatto quasi 10 anni dopo?
In questa intervista al Corriere racconta di aver aperto un'azienda individuale e di svolgere attività di consulenza.
Nulla di male. Se la rivoluzione non rende, viene da pensare, meglio fare un lavoro onesto.
Solo che Casarini ci rifila la sua filosofia economica degna del miglior signoraggista o del peggior asino economico, persino un pò leghista.
A suo dire le imposte "finiscono per il 90% in spese di guerra, in superstipendi di manager pubblici, in emolumenti di politici" e occorre combattere "affinché i soldi non finiscano più a Roma per poi sparire nel nulla".
Questa volta il titolo di asino economico va a lui, passato con disinvoltura da Marx a un leghismo da bar di periferia.
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