30 dicembre 2011

Occhio allo spread!


Nell'ultima settimana dell'anno lo Stato italiano ha collocato BOT a sei mesi al tasso del 3,25%, Ctz a due anni al 4,85% e BTP a 3, 7 e 10 anni a tassi che vanno dal 5,62% al 6,98%.

Un calo significativo dei tassi rispetto alle precedenti emissioni di titoli pubblici.

Eppure lo spread non è sceso se non per qualche ora. Come si spiega lo spread alto in presenza di tassi scesi di oltre il 2% per le scadenze fino a tre anni?

I giornali hanno scritto che all'improvviso la credibilità dell'Italia, almeno nel breve termine, è aumentata. Ma anche i BTP a 3 anni hanno visto i tassi scendere dal 7,89 % al 5,62.

E' bene spiegare che è normale che i tassi siano più bassi per i titoli a breve scadenza e più alti per i titoli a più lunga scadenza (un titolo decennale paga un interesse maggiore di un titolo a 5 anni, che a sua volta paga un interesse maggiore di un titolo che scade dopo 2 anni, ecc.).

Nelle scorse settimane invece i tassi sui titoli a breve termine sono saliti alle stelle, in alcuni casi superando i tassi pagati dai titoli a medio-lunga scadenza. Era un segnale di pericolo, di forte sfiducia nei titoli pubblici italiani.

Adesso si sta tornando alla normalità, segno che la fiducia nei titoli pubblici torna a salire, e questo spiega la maggiore diminuzione dei tassi sui titoli a breve scadenza.

Perchè è risalito lo spread? Per diverse ragioni. La domanda in questi giorni è debole e risente dei mancati acquisti della BCE.

Molti continuano, per diverse ragioni, a vendere i BTP decennali, facendo salire lo spread. La maggiore credibilità dello Stato italiano rende disponibili titoli più sicuri: chi vuole rischiare di meno si sposta su titoli di durata più breve, vendendo i decennali.

Il governo ha deciso di puntare nell'immediato su titoli a più breve scadenza, che costano di meno.

E' una strategia saggia che mette in evidenza un'altra grave mancanza del precedente esecutivo: quando i tassi erano bassi, il governo avrebbero potuto emettere titoli a lungo termine con rendimenti del 3-4%, mettendo al sicuro i conti pubblici per anni. Mario Draghi suggerì questa banale strategia a Tremonti, che ignorò il consiglio, forse temendo di pagare nell'immediato qualche decimo di punto in più.

E soprattutto: se lo Stato punta a aumentare le emissioni di titoli a breve-medio termine, che senso ha preoccuparsi dello spread Bund- BTP a 10 anni?

9 commenti:

  1. Il tuo ragionamento non fa una grinza.

    Ma è vero che le banche ricevono soldi all'1% per fare prestiti e mutui che non fanno per investire in titoli di stato molto più sicuri?

    paoletta

    RispondiElimina
  2. Un'altra domanda che non c'entra con questo post: i pacchi esplosivi a Equitalia.

    Premetto che sono contraria a qualsiasi atto violento e terroristico, però ho letto delle cose terribili, ad esempio che se non si paga un debito di soli 5 mila euro, pignorano la casa e che fanno apposta a ritardare per far lievitare interessi aguzzini.
    Cosa ne pensi?

    paoletta

    RispondiElimina
  3. le banche non prestano perchè non ci sono le condizioni...quando le cose vanno male le imprse chiedono soldi per finanziare le perdite

    Poi disponendo di soldi, ovvio che in qualche modo li impieghino

    su equitalia penso dovrebbe risponderti william

    RispondiElimina
  4. "Le banche non prestano perchè non ci sono le condizioni..."

    Ma allora perché la Bce glieli dà? Perchè speculino sui deficit degli stati?
    (come le banche francesi e tedesche piene di titoli della già povera Grecia?)

    paoletta

    RispondiElimina
  5. ovviamente prestano.... il guaio è che si lamenta di + del poco credito chi vorrebbe finanziare le perdite o chi ha ricevuto in passato + di quanto fosse lecito in base a regole di prudenza e adesso si vede chiudere i rubinetti, magari anche perchè il settore in cui opera è in grossa difficoltà

    poi la BCE ha come vero compito quello di rendere liquide le banche, non di finanziare le imprese per il tramite delle banche stesse

    RispondiElimina
  6. inoltre c'è una quantità spaventosa di crediti difficili da incassare.. possono le banche in queste circostanze prestare ancora soldi?

    alcune scelte positive ci sono state come la riduzione della % di anticipo delle imposte, la scelta di oggi di pagare 900 milioni di crediti, il fondo a garanzia di 20 miliardi infilato nella manovra, la scelta del comune di torino di violare il patto di stabilità, che sarà probabilmente rivisto... poi ieri monti ha fatto riferimento a un provvedimento per spingere le imprese a aumentare la capitalizzazione delle imprese... anche l'irap serviva a quello ma la retorica anti-tasse ha quasi ignorato questo aspetto dell'irap

    RispondiElimina
  7. X paoletta: le banche non riceveranno quei soldi a gratis. Dovranno dare in contropartita titoli (che quindi non cederanno, raffreddando il problema spread) ed obbligazioni bancarie loro emesse ad hoc. Per cui è un intervento da regolatori, quale la bce è, volto proprio a stemperare i casini di questo periodo.

    RispondiElimina
  8. Per Paoletta: Equitalia è una società pubblica incaricata della riscossione dei debiti erariali (Agenzia delle entrate), contributivi (INPS), tributi regionali e per poco ancora comunali.
    In pratica è il bracio armato dello stato in materia di riscossione e esazione. Quando qualcuno non paga le tasse o i contributi, la pratica passa a Equitalia che si attiva per recuperare il dovuto.
    Ci sarebbe moltissimo da dire su Equitalia, ma mi limito a sfatare alcuni miti (e a confermarne altri):

    1. Interessi strozzini. Falso: quando la cartella arriva a Equitalia è già gravata delle sanzioni dell'ente creditore (dal 30 al 100% dell'imposta) e dagli interessi legali. In più Equitalia impone un aggio di riscossione che arriva fino al 10%.
    Quindi un originario tributo non pagato di 1000 Euro, può tranquillamente raddoppiare, ma non per sola colpa di Equitalia (le cartelle vanno lette bene).

    2. Pignoramenti facili. Vero, verissimo. Se uno non paga Equitalia fa una ricerca al registro immobiliare, degli autoveicoli (PRA) e ultimamente anche al registro imprese e presso le banche, pignorando case, auto, conti correnti, quote o azioni societarie, senza pietà.
    Sulla moralità di tali azioni ci sarebbe da scriversi 10 libri.

    3. Difficoltà a comunicarci. Vero. Equitalia e gli enti si rimpallano le responsabilità e spesso Equitalia ingloba in una singola cartella più enti: Agenzia delle entrate, Inps, Inail, cosicchè capire cosa si è pagato e cosa no, diventa difficilissimo.

    In definitiva Equitalia non è né buona né cattiva, è come una pistola carica: dipende dall'uso che se ne fa....

    RispondiElimina
  9. Grazie William!

    Quindi lo strozzinaggio grosso avverrebbe prima (sanzioni dal 30% al 100%) e poi Equitalia aggiunge un 10% che comunque non è proprio poco.

    "Difficoltà a comunicarci. Vero. Equitalia e gli enti si rimpallano le responsabilità e spesso Equitalia ingloba in una singola cartella più enti: Agenzia delle entrate, Inps, Inail, cosicchè capire cosa si è pagato e cosa no, diventa difficilissimo."
    E nel frattempo gli interessi crescono, quindi hanno tutto l'interesse a ritardare.

    "In definitiva Equitalia non è né buona né cattiva, è come una pistola carica: dipende dall'uso che se ne fa"
    Concordo, ma mi pare che non la stiano usando proprio bene se "sulla moralità di tali azioni ci sarebbe da scriversi 10 libri."

    Quindi è giusto attaccare questo meccanismo (non con le bombe) affinchè l'ente venga usato nel modo giusto per cui dovrebbe essere stato istituito e non per strozzare la gente e speculare sulle loro disgrazie?

    Grazie ancora e buon 2012!!!
    paoletta

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...