13 ottobre 2011

Gli azionisti di Intesa San Paolo


In rete circola la favola che dice Bankitalia è una società per azioni perché i suoi soci sono privati. Se i soci sono privati allora anche la Banca d'Italia è privata.
L'analogia è, anzitutto, priva di senso. Sarebbe come dire che se tre società a responsabilità limitata posseggono il capitale di una società per azioni, questa diventa una società a responsabilità limitata e perde lo status di società per azioni. Se i soci sono privati, ciò non modifica lo status di istituto di diritto pubblico sancito dalla legge e ribadito dalla Cassazione.

Poi chiediamoci: ma i soci sono privati?

Intesa San Paolo è uno dei due grandi possessori di quote di Bankitalia. La banca guidata da Corrado Passera in realtà è in gran parte controllata da soggetti pubblici. Basta fare una piccola ricerca per scoprire (vedi qui) che i principali azionisti sono le fondazioni bancarie, soggetti pubblici i cui vertici sono nominati dagli enti locali e da associazioni di categoria in rappresentanza del territorio in cui opera la fondazione.

Detto in parole semplici sono i sindaci, i presidenti di provincia e regione, la camera di commercio e altre istituzioni pubbliche a nominare i vertici delle fondazioni bancarie. E queste giocano un ruolo determinante nella scelta dei vertici aziendali e nella gestione degli equilibri tra soci.
Nel caso di Intesa San Paolo, il primo azionista è la Compagnia di San Paolo, vale a dire la fondazione che controllava l'Istituto Bancario San Paolo, confluito nel gruppo proprio come Cariplo, la cui fondazione è il secondo azionista, è confluita in Banca Intesa priva della fusione con l'istituto torinese.

E chi ha scelto Giovanni Bazoli, presidente del gruppo Intesa San Paolo?

La scelta risale agli anni '80. Dopo il fallimento del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, si costituì il Nuovo Banco Ambrosiano. A capo della banca l'allora ministro democristiano Beniamino Andreatta volle Bazoli.

Dunque Intesa San Paolo è e resta una società per azioni benchè i suoi azionisti siano soggetti controllati da soggetti pubblici.

Se si applicasse la regola bizzarra secondo la quale una società diventa privata se sono privati i suoi azionisti, allora dovremmo considerare Intesa San Paolo una banca pubblica e di conseguenza dovremmo dire che la Banca d'Italia non è privata ma pubblica.

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