17 ottobre 2011

Draghi, Obama e gli indignati


Sabato gli indignati di tutto il mondo hanno manifestato contro la crisi, incassando la solidarietà di Mario Draghi, Barack Obama, che, ricordando Martin Luther King, ha detto che se fosse vivo avrebbe manifestato, George Soros e Ben Bernanke.

All'apparenza qualcosa non torna, perché molti manifestavano contro le banche centrali e il potere politico che impone sacrifici.

In realtà una logica c'è, almeno per Draghi, Bernanke e Obama. Sanno che lo scontro a cui si assiste in questi anni è tra chi vuole le regole e chi non le vuole, tra chi vuole la finanza libera di muoversi senza vincoli e chi vorrebbe porre dei limiti, tra chi pensa che il mercato funzioni in modo perfetto e chi invece pensa che il mercato libero e selvaggio produca squlibri.

Dunque Draghi, Obama, Bernanke si schierano dalla parte della protesta perchè sanno che per ora prevale chi vuole un mondo selvaggio e senza regole e vorrebbero cambiarlo. Vorrebbero che chi protesta usasse le sue energie per proporre un mondo migliore, capiscono che il rischio è che i banchieri di Wall Street, che beneficiano di un mondo senza regole, si rafforzino grazie alle divisioni altrui.

La controprova di tutto ciò l'hanno offerta in Italia alcuni esponenti del Pdl e, negli USA, i Repubblicani. Nei dibattiti politici, i Repubblicani hanno attaccato Ben Bernanke, mentre da noi Cicchitto, in rappresentanza del potere che non vuole regole, ha criticato Draghi al pari di Sacconi, da sempre impegnato nel tentativo di demonizzare gli avversari e dividere i sindacati sventolando la bandiera delle violenze in piazza degli anni '70.

Dunque Draghi, Bernanke, Obama e altri hanno buone ragioni per dare una pacca sulla spalla al movimento degli indignati. Sperando che il 99% dei manifestanti lo capisca e non cada nella trappola delle proteste fini a se stesse o, peggio, strumentalizzate dai loro veri oppositori.

6 commenti:

  1. Stessa cosa avviene anche in Spagna talvolta, (vedi le proteste contro il copago nella sanità di cui parlavo altre volte), o altri casi

    però qui appunto come dici te "fanno il gioco dei loro veri oppositori". Fin dall'inizio.
    E' questo che gli critico.

    Oltre al fatto che da Maggio a ora non ho visto un programma dettagliato e approfondito di come vorrebbero rivoluzionare il sistema, solo frasi generiche che purtroppo lasciano il tempo che trovano

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  2. lettura semplicemente magistrale, complimenti!

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  3. Condivido la tua interpretazione e aggiungo che spero che le manifestazioni siano meno violente. Certe scene di guerriglia mi fanno rabbrividire.
    paoletta

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  4. Alla fine lo scontro è tra neoliberismo, ormai fallimentare nel garantire giustizia sociale, e chi questa giustizia sociale la ritiene imprescindibile. C'è da sperare che questi indignati sappiano riconoscere chi è chi e confluiscano in quei movimenti/partiti politici che più si avvicinano alle loro idee ed abbiano possibilità di portare a compimento le politiche pubbliche di cui son portatori.

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  5. Pericle, io sto nella città in cui il movimento degli indignados è nato, proprio qui a Madrid, in particolare a Puerta del Sol che molti definirono "la piazza Tahrir europea" perchè erano appena trascorse le rivolte egiziane).

    Anzi in realtà nacquero e si organizzarono su facebook, twitter e tuenti (tuenti sarebbe la versione spagnola di facebook...non so perchè gli spagnoli di tutto ciò che è internazionale ne fanno una propria versione), poi passarono alla piazza.

    Ma insomma quello che voglio dire è che in questi mesi ho avuto modo di vedere da vicino certe cose, di parlare con diversi di loro ecc...

    E purtroppo ti posso dire che perlomeno qui dove il movimento 15-M è nato, mi sembra che l'opinione più diffusa sia un rifiuto della casta politica in blocco, un diffuso "ribellismo" che va dalle bandiere della Seconda Repubblica (pensa...ancora la guerra civile del '36-'39 hanno in mente alcuni..), a sparate rivoluzionarie poco concrete e proclami con giochi di parole tipo "bancos al banquillo" (che significa: "banche sul banco degli imputati"), passando per striscioni contro il signoraggio e chi più ne ha più ne metta

    Boh, vedremo il 20 di Novembre come andranno le cose...Ma a Maggio alle elezioni comunitarie e municipali non votò nessuno di sinistra perchè erano tutti indignati e regalarono la vittoria alla destra

    In Italia Grillo parla di PDL e PDmenoL
    In Spagna dicono PPSOE (come a indicare che PP e PSOE sono un tutt'uno, un unico partito di ladroni che si spartisce la torta).
    La pasta mi sembra sia la stessa

    Eppure quando le cose andavano bene la sinistra fece diverse cose buone anche sociali, la destra mai, non capisco come possano esserselo dimenticato tutti quanti

    Va beh, speriamo che prima di Novembre capiscano che se possano raggiungere qualcuno di questi obiettivi, è solo da dentro la sinistra

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