10 anni fa Draghi pronunciò la famosa frase "Whatever it takes..." cioè faremo di tutto per garantire la stabilità dell'euro.
L'euro non era in pericolo, anzi era irreversibile secondo la BCE, ma il suo valore poteva cambiare. E in effetti è successo, in particolare negli ultimi mesi. La guerra in Ucraina penalizza e minaccia l'economia europea, dove i consumi e gli investimenti risentono delle incertezze della guerra e degli effetti della stessa, a cominciare dall'inflazione, più che gli USA, dove invece l'inflazione risente anche di una domanda forte e di una disoccupazione ai minimi.
I tassi alzati dalla FED per raffreddare l'inflazione finisce però anche per spostare capitali verso il dollaro perchè i titoli di stato americani offrono un rendimento interessante e non comportano rischi.
La conseguenza è che l'euro si svaluta nei confronti del dollaro e l'inflazione aumenta perchè costano di più le materie prime tradizionalmente valutate in dollari. Per questo motivo la BCE non può fare a meno di alzare i tassi, decisione che rischia di peggiorare le economie europee per l'effetto negativo su consumi, investimenti e conti pubblici ma aiuta a non far crollare il valore dell'euro rispetto a quello del dollaro.
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