10 agosto 2022

Prezzo del gas

Se il prezzo del petrolio è sceso sotto i livelli precedenti l'inizio della guerra in Ucraina e lo stesso sta accadendo per il grano, perché non succede anche con il gas?

Una delle possibili spiegazioni è che il prezzo del gas è influenzato dalla speculazione. Qualcuno compra il gas o meglio contratti che hanno per oggetto la compravendita di gas e li rivende a un prezzo più alto. Un pò come succede con il bagarinaggio: persone che comprano i biglietti di un evento sportivo per poi rivenderli ad un prezzo più alto senza essere interessati alla partita di calcio o alla gara di automobili.

Come si ferma la bagarinaggio ovvero la speculazione? 

Un modo è quello di creare una serie di regole che impediscano rendano illegale il bagarinaggio o la speculazione. Ma questo è difficile in un libero mercato in cui agiscono diversi operatori ed esistono mercati regolamentati su cui si scambiano beni come il gas, il petrolio, le materie prime ecc.. Inoltre se il cliente finale paga il prezzo richiesto, c'è un incentivo a comprare anche a un prezzo esagerato un bene scarso. 

Oppure si può fermare la speculazione con una "speculazione" di segno opposto. Una speculazione al ribasso su una moneta consiste nel vendere una moneta (l'euro, per esempio) per poi ricomprarla a un prezzo inferiore, causato dall'eccesso di vendite. Una banca centrale può contrastarla comprando la (propria o di un'altra banca centrale) moneta. Se il prezzo non diminuisce o addirittura aumenta, il guadagno degli speculatori non c'è più o diventa una perdita. 

Nel caso del gas il metodo più semplice per frenare una speculazione è stabilire un prezzo massimo di acquisto. La minaccia di applicarlo può frenare la speculazione, perchè chi compra un contratto a un prezzo per rivenderlo a un prezzo superiore, teme che l'imposizione di un tetto aumenti il rischio di subire perdite e quindi rischia di meno, acquistando meno contratti o acquistandoli a un prezzo vicino al prezzo che pensa verrà stabilito. In questi casi basta la minaccia di fissare un prezzo per combattere la speculazione.

Un buon modo per ridurre la speculazione sarebbe quella di nazionalizzare la maggioranza delle azioni di aziende come ENI e ENEL che potrebbero di fatto vendere energia a prezzi calmierati, decisi dall'azionista di maggioranza, ovvero lo Stato, evitando di ottenere extraprofitti ovvero profitti che, invece, oggi ottengono perchè acquistano energia con contratti a lungo termine e un prezzo stabilito anni fa e rivendono energia a un prezzo che dipende dalle quotazioni impazzite del gas. 

Se grandi aziende potessero applicare un prezzo calmierato, gli altri operatori sarebbero costretti a fare lo stesso, per non perdere clienti.

Tutto questo funzionerebbe a livello economico. Poi ci sono leggi e regolamenti, che risentono dei vari interessi in Italia e in Europa.

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