02 ottobre 2010
Il sud - Premessa
Qualche tempo fa mi è stato chiesto perché le politiche di sviluppo del sud non abbiano funzionato. Si è ricordata la cassa del mezzogiorno, di cui si hanno opinioni per lo più negative.
Per questo il tema è complesso e a rischio.
Complesso perchè se ne sono occupati in tanti e sull'argomento sono stati scritti molti libri e articoli. A rischio perchè da quando poi nella scena politica è arrivata la Lega, hanno ricevuto impulso le argomentazioni fuori tema, che riconducono il tema ad una contestabilissima contrapposizione tra il nord che fatica e produce e il sud pizzaiolo che si gode la vita suonando il mandolino.
Questa visione, oltre che povera, non coglie il vero nocciolo del problema: l'esistenza in tutto il mondo di regioni meno sviluppate di altre, spesso a fianco delle regioni più sviluppate.
Pensiamo al nord Italia. Basta allontanarsi di poco più di 100 km da Milano, la "capitale" di una delle zone più ricche d'Europa, per trovare valli alpine che nel dopoguerra hanno subito lo stesso spopolamento del Sud, dopo essere state, in alcuni casi, la culla dell'industria grazie all'energia offerta dai torrenti. Ma lo stesso vale per le colline descritte da Pavese, zone da cui sono fuggiti in tanti, sotto la pressione della povertà, per cercare ricchezza nell'industria, esattamente come accadeva agli agricoltori calabresi o pugliesi diventati operai nel triangolo industriale.
Dunque occupiamoci del Sud come una delle tante zone poco sviluppate che esistono nel mondo, come un esempio di un mancato sviluppo, e cerchiamo di capire le ragioni di tale ritardo e se si può fare qualcosa per cambiare.
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