19 ottobre 2010

Il petrolio farà crollare il PIL di chi lo produce?

All'inizio degli anni ottanta, durante la seconda crisi petrolifera, gli esperti di petrolio pronosticavano scorte esaurite tra il 2000 e il 2010, e prezzi, di conseguenza, in costante crescita.

Siamo nel 2010 e il petrolio sgorga ancora dai pozzi, mentre i prezzi, dopo qualche fiammata legata alle vicende mediorientali, da un paio d'anni non fa più paura.

Anzi è di questi giorni la notizia, riportata dal Sole 24 Ore (vedi qui) che in uno studio dell'OPEC sulle prospettive a lungo termine dei paesi produttori si legge che nei prossimi 50 anni il risparmio energetico dei paesi industrializzati farà scendere il PIL dei produttori di petrolio di una percentuale stimata tra il 27 e il 44%.

Eppure 2 anni fa, nell'estate del 2008, si è parlato parecchio di scorte petrolifere. Il prezzo del petrolio (come di molte materie prime) nel 2008 è salito fino a quasi 150 dollari al barile e c'era chi arrivava a immaginare un barile a 400 dollari (vedi qui). La tesi prevalente diceva: d'ora in poi il consumo di petrolio sarà sempre superiore ai nuovi giacimenti, dunque il prezzo salirà costantemente.

L'esperto di Nomisma-energia non ha fatto bella figura. Dichiara cieca fiducia nel mercato, ma non si dimostra abile nel capire perché il prezzo salisse, attribuendo l'aumento del prezzo all'aumento della domanda.

Nel 2008 il prezzo del petrolio è più che raddoppiato in pochi mesi, passando da 70 a oltre 140 dollari per poi tornare altrettanto velocemente a 70 $. Poteva essere solo effetto di variazioni della domanda?

A mio avviso no, sia perchè la domanda varia ma non tanto velocemente da giustificare un tale aumento (e successiva diminuzione) del prezzo, sia perché bastava leggere i giornali nell'estate 2008 per sapere che sui mercati si scambiavano non veri barili, ma futures (1) relativi a quantità pari anche a 10-15 volte il petrolio realmente estratto.

C'era quindi una componente speculativa sotto gli occhi di tutti. Non era l'aumento della domanda reale di petrolio a provocare un aumento dei prezzi, quanto la speculazione, stimolata da capitali offerti dalle banche.

Una volta crollata Lehman Brothers, è terminata la speculazione e il prezzo è sceso velocemente, segno che i capitali per fare incetta di futures arrivavano dalle banche e non da chi comprava petrolio.

Cosa succederà al prezzo del petrolio?

Ovviamente non possiamo dirlo, ma solo fare ipotesi che, se riferite a un futuro lontano, hanno scarso valore e bassa probabilità di essere corrette. Questo perchè i consumi di petrolio dipendono da molte variabili altrettanti difficili da prevedere.

Si può però spiegare perchè i paesi produttori prevedono un calo nei prossimi decenni.

Nei primi anni ottanta la risposta alle crisi petrolifere degli anni '70 (quella del 1973 e quella del 1979) fu il risparmio energetico. Le case automobilistiche produssero auto più piccole e leggere con motori di cilindrata ridotta che consumavano di meno. I risparmi si estesero a tutti i settori in cui si consumavano i prodotti petroliferi, diventati più cari.

Le guerre in medioriente e i problemi ambientali stanno spingendo gli stati a investire ingenti risorse nella produzione di energie pulite, soprattutto eolico e solare. I paesi petroliferi si stanno preoccupando di fronte alla prospettiva che europei e americani investano molto nel risparmio energetico e per questo immaginano un futuro meno roseo.


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(1) questi contratti sono nati per dare garanzie a chi produce: si stabilisce, prima che il petrolio sia estratto o prima del raccolto del mais, il prezzo di vendita, dando a un soggetto diverso dal produttore il diritto di comprare a quel prezzo. Chi possiede il diritto si assume il rischio del cambiamento del prezzo, mentre il produttore è certo di ottenere la somma pattuita

2 commenti:

  1. Francamente sul petrolio metti un cartomante e statisticamente ha margini di errore uguali agli articoli previsionali che compaiono sul sole 24 ore. Ogni mese gli stati arabi variano le loro scorte a ritmo random sembrano più dati estratti alla tombola che stime attendibili.
    Però il prezzo attuale è altissimo considerando che gli usa e l'europa sono ben lontani dalla ripresa economica.

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  2. come si fa a dire qual è il prezzo giusto?

    nel gioco entrano diverse variabili
    ad es. se si consuma meno petrolio, si abbandonano i pozzi + costosi e l'offerta cala

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