20 ottobre 2010

Che pensione ci aspetta - parte 2


Passiamo ora ad analizzare i sistemi pensionistici pubblici e privati dal punto di vista fiscale.

La pensione pubblica, e con pubblica intendo sia quella dell'INPS che quella erogata da qualunque sistema pensionistico che si basi su criteri analoghi a quelli pubblici.
I contributi INPS sono deducibili dal reddito delle persone fisiche quando sono versati ma sono poi tassati quando sono erogati. In pratica l'INPS eroga una pensione lorda annua che va a sommarsi a tutti i redditi del pensionato. Sul totale viene pagata l'IRE.

I sistemi pensionistici privati, in primo luogo i fondi pensione aperti e chiusi, usano invece un meccanismo completamente differente. Come i contributi INPS sono deducibili dal reddito (fino circa 5000 Euro l'anno), ma poi il montante, cioé la somma di tutti i versamenti e rendimenti accumulati fino all'età della pensione, viene tassato una sola volta e basta.

La percentuale di tassazione è pari al 15% meno lo 0,3% per ogni anno successivo al 15° fino ad arrivare ad una percentuale minima del 9%.

Si parla qui di una pensione integrativa a quella pubblica.

Infatti i calcoli con il sistema contributivo sono molto facili da fare: quello che verso riavrò indietro. Se il sistema è pubblico sarà rivalutato (in genere) secondo l'indice di inflazione, se è privato a seconda di come vanno gli investimenti dentro il fondo.

Nella terza ed ultima parte esporrò alcuni esempi e farò alcune considerazioni se conviene o no investire in una pensione integrativa privata

2 commenti:

  1. Ho letto anche l' altro intervento sulle pensioni, avevo anche commentato ma non so perchè non è apparso il commento. Queste cose mi fanno preoccupare molto, anche perchè io ho 21 anni e sono al primo anno di università, riuscirò a maturare abbastanza contributi? Boh, speriamo almeno di poter mettere da parte un buon tfr se no siamo alla fame...
    Ah, una cosa voglio chiedere: io durante la mia adolescenza ho lavorato in Italia come apprendista cameriere, commesso, ho fatto un anno di servizio civile in psichiatria, (a dire il vero avrei fatto anche altri lavori nei cantieri ma purtroppo lì mi presero sempre a nero e quindi suppongo che i mesi passati a fammi i calli con martelli scalpelli e zappe non contino nulla ai fini della pensione...), ma insomma la mia domanda è: visto che ora vivo e studio a madrid, i miei contributi all' inps italiana, varranno in futuro per la seguridad social spagnola? O in spagna ricomincio da zero?

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  2. Dipende dagli accordi tra gli stati. In Italia servono 5 anni di versamenti all'INPS per aver diritto a qualunque prestazione pensionistica. In pagna temo che ricomincerai da zero...

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