Piccola riflessione. I conti pubblici 2016 si chiudono con un deficit del 2,2% del PIL. Gli accordi europei prevedevano un deficit al 2%, quindi serve una correzione dei conti di 3,4 miliardi, lo 0,2% del PIL.
E' ragionevole che i partiti di governo, che hanno votato le leggi di bilancio, difendano le loro scelte, a cominciare da Renzi che invita Gentiloni a trattare con l'Unione Europea prima di cercare di incassare i 3,4 miliardi con aumenti di imposte e tagli alla spesa.
Non è invece comprensibile la scelta dei partiti di opposizione, spesso impegnati a denunciare gli sprechi e le scelte sbagliate del governo. Di fronte alla richiesta di correzione dei conti, le opposizioni dovrebbero indicare facilmente un modo per recuperare almeno qualche centinaio di milioni tagliando sprechi o facendo scelte diverse di spesa, rendendosi credibili verso i propri elettori che verso le autorità europee.
Invece assistiamo al triste spettacolo di un ministro dell'economia che va in Parlamento a riferire e trova banchi vuoti, mentre il si prepara una campagna elettorale fatta di promesse costose (pensiamo ai 17 miliardi del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle), promesse tanto più credibili quanto più si induce l'opinione pubblica a ignorare le richieste UE.
12 febbraio 2017
07 febbraio 2017
I vantaggi comparati

Ricardo, economista britannico vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, ha elaborato una teoria tanto semplice quanto suggestiva, capace di convincere che è meglio tenere aperti i confini, almeno allo scambio di merci.
Supponiamo ci siano due paesi, USA e Messico, e che entrambi i paesi producano due beni, uno industriale e uno agricolo.
E' quasi intuitivo pensare che se il Messico produce il bene agricolo a costi inferiori di quelli dello stesso bene prodotto negli USA e se il costo del bene industriale prodotto negli USA è inferiore al costo dello stesso bene in Messico, il Messico si specializzerà nella produzione del bene agricolo e gli USA nella produzione del bene industriale e poi si scambieranno i due beni.
La teoria di Ricardo si basa su una ipotesi più forte. Si domanda: cosa succede se entrambi i beni costano meno in Messico?
La risposta istintiva è che i due beni sono prodotti nel paese con costi inferiori, ma Ricardo obietta che, poichè le risorse (lavoro, capitali) sono limitate, può convenire a un paese specializzarsi in una produzione (anche se lo stesso prodotto nell'altro paese costa meno) e comprare l'altro.
Gli USA per esempio possono trovare conveniente specializzarsi nella produzione del solo bene industriale e il Messico nella produzione del solo bene agricolo perché si usano meglio le risorse. I confini aperti permettono ai singoli paesi di disporre di una quantità di entrambi i prodotti maggiore rispetto al caso in cui USA e Messico producessero entrambi i beni (agricolo e industriale) senza scambiarseli.
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