28 febbraio 2021

Roma e Inter e gli americani

Può una società di calcio sopportare perdite ingenti, di 100-150 milioni l'anno al netto dei mancati incassi per l'assenza di pubblico causato dalla pandemia?

La risposta naturalmente è no, a meno che.... 

A meno che ci siano altri interessi, altri affari resi possibili dalla società di calcio. E' il caso della Roma del presidente Pallotta, un americano che gestisce fondi di investimento e che s'è comprato la società capitolina, qualche anno fa, finanziandone le perdite. 

Perchè lo faceva? Perchè puntava a costruire molti immobili e a venderli, promettendo in cambio la costruzione di uno stadio per la Roma (che comunque avrebbe dovuto pagare l'affitto dello stadio) e una serie di opere pubbliche. 

La giunta Raggi ha deciso di limitare i volumi edificabili e questo ha significato meno entrate, insufficienti a pagare tutte le opere previste, come avevo segnalato 5 anni fa.

Così Pallotta ha ceduto la Roma e i nuovi proprietari hanno deciso di rinunciare allo stadio.

Nel frattempo i cinesi di Suning, proprietari dell'Inter, chiudono le attività sportive cinesi dopo aver smentito, nelle settimane scorsi, le voci di stipendi non pagati e difficoltà finanziarie. 

La situazione economica è difficile, ma soprattutto i cinesi hanno scoperto che il calcio, in Cina, non produce utili e quindi è inutile insistere. L'Inter registrava perdite prima del covid e a maggior ragione adesso. 

Non è chiaro quali motivi li abbiano spinti a acquistare la società milanese, ma è chiaro che vorrebbero liberarsene. A chi la venderanno? Riusciranno a recuperare le somme spese per comprare l'Inter? Come si comporterà un possibile acquirente di una società che registra forti perdite?

Domande che dicono che il futuro del calcio italiano è tutt'altro che tranquillo e non si possono escludere sorprese sgradevoli che non sono solo la rinuncia a costruire uno stadio da sogno.



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