30 marzo 2021

Vaccini e crescita economica

Mentre si aspetta il vaccino, nella speranza di tornare a una vita (quasi) normale, il governo prepara i piani vaccinali che prevedono molti luoghi (comprese le farmacie) e molti vaccinatori (i farmacisti e i medici di base oltre a medici appositamente reclutati),

Però la campagna vaccinale non riesce ad accelerare. Non si vaccina abbastanza e il motivo è semplice: non ci sono abbastanza vaccini. 

Per la campagna vaccinale serve un insieme di elementi: un sistema di prenotazione efficiente, un numero elevato di medici e infermieri, molti luoghi in cui vaccinare e milioni di vaccini da inoculare ogni settimana che devono raggiungere i luoghi di vaccinazione grazie a un sistema logistico complesso ed efficiente. Se ci sono troppi pochi medici o troppe poche dosi di vaccino, o se il sistema di prenotazione non funziona a dovere (vedasi Aria in Lombardia), si faranno meno vaccinazioni di quante se ne desiderano.

Il sistema di vaccinazione è, in piccolo, simile a un sistema economico che produce e vende meno del previsto se c'è un vincolo. Che può riguardale il capitale umano, la capacità della rete di trasporti di spostare le merci, la disponibilità di materie prime o di energia, la domanda, l'efficienza dello stato ... e così via.

Bisognerebbe ricordarlo quando si legge di soluzioni facili che permetterebbero di far crescere l'economia italiana. Come accade per il vaccino, che in questo momento deve fare i conti con il vincolo rappresentato da un numero relativamente basso di dosi disponibili, così la crescita economica richiede che si cerchino e rimuovano i vincoli che impediscono all'economia di funzionare meglio.

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