L'annuncio di dazi da parte di Trump verso tutto il mondo ricco ha fatto crollare la fiducia negli USA.
La fiducia dei consumatori è scesa a livelli riscontrati 3 anni fa in occasione dell'inizio della guerra in Ucraina (vedasi grafico). Nei mercati azionari americani si registrano cali da due mesi a questa parte, ovvero da quando Trump è entrato in carica, e pure il dollaro sta soffrendo. Perchè?
Perchè la poca fiducia nelle scelte di Trump, il cui primo mandato da Presidente era stato invece accompagnato da costante crescita dei valori azionari, ha spinto i gestori di fondi a liberarsi di parte delle azioni mentre i possessori di capitali hanno portato i soldi in paesi più sicuri.
Le vendite di dollari e di attività in dollari provocano il calo della moneta statunitense rispetto a altre monete come l'euro e questo non può che turbare i sonni dei possessori di attività in dollari, inducendoli a lasciare la moneta americana.
Un bene per chi traffica (è il caso di usare questo termine) in criptovalute (la famiglia Trump sta acquistando aziende che operano nel settore) o per i possessori di oro, il cui valore sale, battendo ogni record, a riprova di crescenti incertezze.
Dunque dove sta andando l'economia americana (e pure quella italiana)?
Verso una recessione che pare inevitabile specie per chi, come l'Italia, ha tassi di crescita molto modesti.
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