18 luglio 2013

La paghetta degli ex presidenti

Qualche tempo fa mi ero chiesto: come mai in molti sono ansiosi di fare i ministri nonostante ciò comporti l'abbandono di posti prestigiosi e la perdita di qualche guadagno?(vedi qui)

Diventando ministro, avevo sostenuto, ci si fa conoscere e si partecipa a un'infinità di convegni e altri incontri che assicurano ingenti guadagni.

L'attività di conferenziere rende bene soprattutto negli USA. Gli ex presidenti, usciti dalla Casa Bianca, firmano ricchi contratti con agenzie che organizzano conferenze e versano ai più richiesti anche 250.000 dollari per parlare per un'ora.

Chi se la passa meglio è Bill Clinton, presidente dal 1992 al 2000, che ha guadagnato oltre 100 milioni di dollari. Ma anche gli altri ex capi di governo non se la passano male, guadagnando grazie alle conferenze ma anche con altri incarichi molto ben retribuiti da banche o multinazionali alla ricerca di nomi famosi a cui affidare qualche compito delicato.

Tra i più richiesti c'è anche un italiano, Mario Monti, che incassa dai 20 ai 100.000 euro per parlare soprattutto a gruppi conservatori, desiderosi di sentirsi dire che cosa devono fare gli italiani per rimettere a posto i conti.

Senza turbare gli interessi conservatori, naturalmente, e con il sospetto che le idee di Monti non siano, per così dire, solo farina del suo sacco, ma tesi riprese dagli ambienti conservatori che Monti rappresenta e che lo pagano profumatamente.

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