05 agosto 2016

Milan cinese

Da oggi il Milan è cinese, forse. Per ora è stato firmato un preaccordo che parla di un contratto da firmare entro fine anno (non a caso: il bilancio del Milan copre l'anno solare e non quello calcistico), con contestuale versamento di 15 milioni e altri 85 entro 35 giorni.

Poi si prevede l'impegno degli acquirenti "a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario di AC Milan, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 100 milioni da versare al momento del “closing”)" vale a dire 250 milioni per tre anni.

Cosa significa tutto questo?

Nel 2015 il Milan ha chiuso il bilancio con circa 90 milioni di perdita. E' probabile che il 2016 si chiuda con una perdita simile, che presumibilmente verrà coperta dai nuovi proprietari, chiamati a versare 100 milioni nelle prime settimane.

Ma anche i conti del 2017 saranno presumbilmente in rosso di una somma simile, visto che il Milan almeno fino all'autunno 2017 non parteciperà alle coppe europee, che garantiscono ricavi aggiuntivi.

Per arrivare a tale traguardo inoltre il Milan dovrà acquistare nuovi calciatori, con conseguente aumento dei costi di cui risentiranno i bilanci dei prossimi anni.

Di qui la necessità di immettere altri soldi (almeno 250 milioni in tre anni "per interventi di ricapitalizzazione") nella società a copertura delle probabili perdite e per garantire eventuali nuovi debiti ("rafforzamento patrimoniale").

Qualche mezzo d'informazione s'era sbilanciato nelle settimane scorse, annunciando centinaia di milioni dalla Cina per il mercato (ad esempio la Gazzetta: http://video.gazzetta.it/milan-cinesi-400-milioni-due-anni-il-mercato/737565ea-42bf-11e6-bc51-f24ef5b63382). Non sono arrivati e difficilmente arriveranno.

I tifosi sperano di tornare ai risultati sportivi del passato e Berlusconi pare aver garantito che i cinesi per altri tre anni e mezzo continueranno a spendere più di quanto incassano. Ma cosa succederà dopo? Il coinvolgimento tra i nuovi azionisti di diversi gruppi industriali e finanziari cinesi, uno dei quali appartenente al governo lascia pensare che non ci saranno molti azionisti disponibili a perdere soldi in una squadra di calcio italiana. L'obbligo di ricapitalizzare voluto da Berlusconi pare confermare questa tesi e forse uccide sul nascere i sogni di gloria dei tifosi.


Nessun commento:

Posta un commento

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...