14 agosto 2016

Se il PIL non cresce..

In questa estate di spiagge affollate oltre il normale, arrivano segnali contrastanti dall'economia. Il tutto esaurito nelle località di mare pare contrastare con un prodotto interno lordo che non è cresciuto nel secondo trimestre.

In realtà era tutto abbastanza prevedibile. I segnali della produzione industriale sono stati negativi negli ultimi mesi, soprattutto per colpa dei timori per l'uscita della Gran Bretagna e per effetto delle numerose tensioni che si registrano in altri paesi per il terrorismo (non a caso anche la Francia non cresce) e per incertezze politiche legate alla gestione dei profughi (l'altro paese a crescita zero è l'Austria).

Incertezze e paure che se da un lato hanno ridotto la domanda estera di prodotti italiani e quindi la produzione industriale che non risente, come l'anno scorso, dell'entrata in produzione di nuovi modelli Fiat, dall'altro stanno riempendo le spiagge italiane di quei turisti che fino a poco tempo fa avrebbero preferito mete più esotiche.

Sarà interessante dare un peso a questo fenomeno ovvero capire se il maggior contributo al PIL di spiagge e città d'arte piene sia in grado di compensare l'effetto negativo provocato da una debole produzione industriale.

Non è tuttavia solo una curiosità statistica. Per alimentare la domanda interna, il governo sta provando a trovare le risorse per dare qualche soldo in più a pensionati e dipendenti pubblici, perchè spendano con maggiore fiducia, ma le risorse disponibili dipendono in buona misura dall'andamento del PIL, e quindi delle entrate fiscali.

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