I cinesi sono arrivati, hanno investito nel calcio, si sono mostrati generosi, hanno promesso uno stadio nuovo, aperto un negozio per vendere magliette della squadra salvo poi non fare nulla, oltre agli investimenti extra calcistici che possono generare un utile.
Probabile che volessero farsi pubblicità, che desiderassero qualche aiutino per affrontare la burocrazia, insomma per entrare in qualche business redditizio in Lombardia. Ottenuto questo risultato, hanno abbandonato il calcio, lasciando una scia di debiti.
Il calcio difficilmente è redditizio e chi butta i suoi soldi per pagare giocatori e allenatori, spesso ha un secondo fine. È un imprenditore che usa il calcio per fare buoni affari (Ferlaino ha usato il Napoli per ottenere lavori per la sua società di costruzioni) o vuol passare alla storia come un benefattore capace di far felici milioni di tifosi.
Ai cinesi ma anche a altri stranieri che arrivano nei campionati italiani interessa guadagnarci. E quando una squadra non gli serve più la scaricano: perder soldi non piace a nessuno, neppure a chi è molto ricco.
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