04 settembre 2019

Conte, Salvini e lo spread

Sta dunque per nascere il secondo governo Conte, con il PD prende il posto della Lega.

L'effetto più evidente per ora riguarda lo spread, che è un pò l'indicatore della fiducia verso le finanze pubbliche italiane. Se la fiducia c'è, si comprano titoli di stato italiani e lo spread scende. Se non c'è si vendono e lo spread sale.

Prima delle elezioni, verso la fine di febbraio del 2018, lo spread era circa 125. Ha subito un'impennata quando s'è capito che il governo avrebbe visto insieme il Movimento di Grillo e il partito di Salvini.



Col governo Conte lo spread è rimasto stabilmente sopra quota 200 e alcune volte è salito sopra 300, per effetto soprattutto degli attacchi di Salvini all'Europa.

Infatti le trattative per fare un governo senza Salvini hanno spinto lo spread fino al livello di 148 punti di oggi. Un livello mai visto durante il primo governo Conte.

Dunque un buon segnale per l'Italia, aver sostituito una forza anti-europea a una filoeuropea che ha scelto per l'economia un europeista convinto. Perchè ogni anno si rinnovano titoli di stato per oltre 400 miliardi di euro. Se un governo rassicurante per i mercati finanziari vuol dire tassi più bassi, si risparmieranno molti soldi in interessi. 4 miliardi per ogni 1% in meno di tasso pagato a chi sottoscrive i nostri titoli di stato.


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