08 novembre 2020

La pessima idea di tagliare gli stipendi statali

 Nel bel mezzo di una pandemia che costringe a stare chiusi in casa e causa infinite incertezze personali e economiche, qualcuno ha lanciato l'idea di tagliare gli stipendi statali e magari le pensioni, per riequilibrare i conti o trovare le risorse per aiutare chi si trova a dover chiudere la propria azienda a causa del Covid19.

E' un'idea pessima e cerco di spiegarvi il perchè.

La crisi ha causato un crollo del PIL perchè molte attività economiche sono state costrette a sospendere o a ridurre fortemente la produzione e la vendita di beni e servizi. L'economia in questi casi tende a avvitarsi su se stessa, ovvero la crisi di un settore si estende a un altro settore con un pericoloso effetto moltiplicativo: se i bar e i ristoranti sono costretti a chiudere, per esempio, i loro fornitori (di cibi e bevande, per esempio) sono costretti a diminuire la produzione e così succede ai loro fornitori. 

Per questo motivo si fa ricorso alla cassa integrazione e ad altri aiuti, che servono a compensare le imprese dei danni subiti a causa del lockdown. Non è solo un sostegno a persone e imprese colpite dagli effetti del lockdown ma un sostegno alla domanda.

Tuttavia l'economia con gli aiuti è uguale a quella di prima. 

Intanto perchè gli aiuti non compensano per intero i mancati guadagni, vale a dire la cassa integrazione non mette nelle tasche di chi la riceve gli stessi soldi che aveva prima del Covid19. 

Poi perchè non si può spendere come prima, viste le limitazioni causate dalla pandemia. Finchè la situazione non sarà risolta non potremo viaggiare in aerei affollati, non andremo in discoteca o al bar come facevamo prima.

Infine -ed è la ragione più importante- perchè la crisi economica causata dal Covid19 ha ridotto molte certezze, economiche e non. Chi riceve aiuti sa che il suo posto di lavoro o la sua impresa è a rischio. Spende quei soldi, certo, ma taglierà il superfluo, ridurrà i progetti di investimento o alcuni consumi. E lo farà anche quando la pandemia sarà superata e le principali incertezze spariranno. 

In questo contesto l'idea di ridurre stipendi pubblici e pensioni non può che essere una pessima. 

Come tutti, ma forse meno di altri, questi percettori di reddito consumano meno di prima, perchè sono meno le occasioni per spendere e perchè risparmiano in vista di future necessità (per esempio l'aiuto a un parente o spese mediche impreviste). Dire loro che i loro redditi potrebbero diminuire è un ulteriore invito a non consumare, proprio in un momento in cui l'economia avrebbe bisogno di certezze e di maggiori consumi.

I risparmi per i conti pubblici si tradurrebbero in altri termini in un calo generalizzato dei consumi e si farebbe ancora più fatica in seguito a tornare al livello precedente, con un maggior numero di imprese costrette a chiudere o fallite.

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