30 ottobre 2009

FAQ sul signoraggio bancario (1)

Nello specifico, con "signoraggio bancario" indichiamo la teoria del complotto che si basa su una definizione errata del cosiddetto signoraggio bancario. Alcune delle domande sono state pescate in rete, formulate dagli stessi sostenitore della teoria:

Le monete che noi usiamo non sono vincolate a un valore come l'oro, quindi il valore dovrebbe essere quello indotto dall'uso, dal ciclo monetario. Allora perchè le banche ricevono gratuitamente dalla banca centrale le banconote che poi prestano a noi?

Il valore dipende dal fatto che noi attribuiamo valore a una moneta e la legge ci obbliga a farlo. Noi attribuiamo un valore a una moneta perché sappiamo che altri lo fanno, sia volontariamente sia per effetto di norme che impongono di accettare in pagamento le monete metalliche e cartacee.

Accettiamo assegni, bonifici e altri tipi di pagamento se riteniamo che il pagamento andrà a buon fine o se esiste un sistema che consenta di ridurre al minimo la probabilità che il pagamento non sia effettuato.

Se si potesse decidere se e quali monete accettare, i pagamenti sarebbero molto difficili, perché ciascuno di noi non saprebbe se una moneta sarà accettata dal panettiere o dal giornalaio. Per ovviare a tale problema, che ostacolerebbe fortemente l'attività economica, gli stati hanno deciso di obbligare i cittadini ad accettare la moneta legale nei singoli paesi.

Altro discorso è relativo al legame tra moneta e oro. La convertibilità delle monete in oro serviva non a dare valore alla moneta, ma a garantire la convertibilità di una moneta in altre monete. Sbaglia chi collega oro e valore della moneta.

Le banche non ricevono banconote gratis. Pagano un tasso di sconto alla banca centrale. Come un'impresa può scontare le fatture presso una banca, così la banca può scontare titoli presso la banca centrale, pagando un tasso noto come tasso di sconto. A sua volta la banca farà pagare al cliente cui presta soldi un tasso di interesse.

Perchè succede? La banca sconta titoli quando le occorre avere nuovi capitali che non riesce a raccogliere in altro modo. Scontando i titoli delle banche, la banca centrale fa aumentare, temporaneamente o meno, la quantità di moneta che circola nell'economia.

Il meccanismo della riserva frazionaria permette a una banca commerciale di prestare n-volte quanto ha fisicamente in riserva. E’ solo una tecnica bancaria lecita e consolidata o è un male indispensabile che permette il funzionamento del Sistema stesso? Non sarebbe più corretto portare la riserva al 100%, permettendo così alla banca commerciale di prestare solo ciò di cui veramente dispone?

La banca raccoglie capitali e li presta, tolta la parte trattenuta sotto forma di riserva (legale e volontaria: la riserva legale è versata alla banca centrale). Non presta più di quanto raccoglie.

Quindi non c'è alcuna tecnica misteriosa, tollerata o illecita, che consente alla banca di moltiplicare i soldi.

Il meccanismo del moltiplicatore monetario dice che se la banca centrale immette 1 euro di nuova moneta, il credito complessivo concesso dalle banche sarà pari a diversi euro. Di diversi euro sarà pure l'ammontare complessivo dei depositi presso le varie banche.

Se la riserva fosse pari al 100%, le banche non sarebbero più intermediari, ma soggetti che prestano i soldi posseduti, ricevuti dai soci. In teoria sarebbe possibile, anche se gli effetti sarebbero indesiderabili. Il credito concesso infatti sarebbe molto modesto rispetto a quello offerto attualmente dalle banche, con la conseguenza che un credito scarso metterebbe al tappeto l'economia, alimentata dal credito bancaria.

Quindi chi propone una riserva al 100% non solo non comprende bene la natura delle banche, ma immagina uno scenario che proverebbe danni incalcolabili al funzionamento dell'economia.

L’Italia ha un debito pubblico dal 1861. Questo dipende dagli sprechi di governo o dalla mancanza di sovranità monetaria?

Dipende dal fatto che i governi italiani hanno costantemente speso più di quanto si incassavano. Ognuno può interpretare come preferisce le ragioni che hanno limitato le entrate e reso eccessive le spese, o può decidere che la colpa appartiene a qualcuno ma non ad altri. Questo giudizio lo lasciamo a chi si occupa di politica. Va detto che con poche eccezioni gli stati di certe hanno una certa quantità di debito pubblico, perchè tutti i governi ritengono politicamente opportuno incassare parte dei soldi spesi attraverso il ricorso al debito.

La sovranità monetaria attiene alla possibilità per i singoli stati di scegliere autonomamente le proprie politiche monetarie e, più in generale, la politica economica.

Se i titoli del debito pubblico sono collocati all'estero (accadeva ad esempio a metà ottocento al Regno di Sardegna), chi sottoscrive i titoli porrà alcune condizioni che vincoleranno gli stati, limitandone la sovranità monetaria, cioè la possibilità di decidere quanta moneta emettere, quali tassi praticare.

Chi detiene il debito pubblico?

Oltre la metà del debito italiano è in mani straniere, per il resto è nelle mani di banche e cittadini che investono in tal modo i loro risparmi. Tra gli investitori c'è anche la banca centrale che ottiene interessi dai titoli del debito pubblico. Gli interessi sono il vero signoraggio.

Cosa cambia per il cittadino se chiudono le Banche Centrali?

Succede che non si emetterebbe più nuova moneta. Di fronte a un'economia che cresce, la moneta diventerebbe scarsa, facendo salire i tassi di interesse fino a un livello tale che per molte imprese e consumatori sarebbe impossibile finanziarsi. L'attività economica di conseguenza diminuirebbe. La crescita di economia e occupazione dunque sarebbero fortemente limitati.

Inoltre sarebbero possibili forti shock dell'economia provocati da crisi di fiducia capaci di mettere in crisi il credito o il sistema dei pagamenti.

3 commenti:

  1. Alcuni appunti:
    - Non esiste un obbligo ad accettare la moneta legale all'interno dei singoli stati, è solo una questione di convenzione per non creare alcuna differenza di capacità d'utilizzo economica della moneta stessa.
    - La presenza di altri strumenti economici di pagamento, garantisce la minore circolazione di moneta fisica e, oltre che per differenti modalità di vantaggi derivanti dall'utilizzo di tali strumenti, garantisce una possibilità di pagamento differente senza uso di moneta
    "sonante".
    - La possibilità di prestare soldi al consumatore è coperta dagli istituti bancari, anche tramite il decentramento di tali operazioni. Attualmente è difficile che la Banca possa assumere dei rischi esclusivi nel prestare soldi. La mancanza di esclusività si vede perciò tramite la considerazione di "aziende" esterne specializzate in vari campi. Una forma di decentramento e un tentativo di ridurre il rischio concreto.
    - La riserva che la Banca oppone è commisurata alla natura giuridica che essa assume in quanto società, non tanto alla possibilità di garanzia per coprire il debito generato. L'accantonamento è una forma tecnica ragioneristica che è necessaria per legge. La Banca accantona questa riserva legale e di seguito anche la Banca Centrale lo fa garantendosi una corrispondenza nell'azione. La riserva difficilmente potrà raggiungere il 100% perchè, oltre a quello che dici tu, sarebbe assurdo che tale valore fosse raggiunto con la riserva patrimoniale e non direttamente sottoforma di capitale proprio, che è peraltro quello che evidenzia la stabilità della Banca in questione.
    :D

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  2. Art. 1277 Debito di somma di danaro

    I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.

    Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.


    Direi che c'è l'obbligo di accettarla come pagamento.

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  3. Grazie mille per il link, anonimo commentatore.
    Il secondo è lo stesso che si trova in questa pagina alla destra (Le frottole sul signoraggio).

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