Da qualche giorno il calcio italiano sembra scosso, oltre che dagli scandali, anche dalla prospettiva che due delle importanti squadre, Milan e Inter, possano finire in mano straniera.
L'Inter è al centro di un piccolo giallo: la società di Moratti ha annunciato la vendita di una quota a un grande gruppo immobiliare cinese, poi smentita dal gruppo cinese. Si è parlato di un 15% delle azioni dell'Inter destinate a diventare il 40% nell'arco di qualche anno e di un coinvolgimento della società cinese nella costruzione di un nuovo stadio in una delle aree interessate dall'Expo del 2015.
I cinesi hanno poi smentito, dicendo di essere stati contattati dall'Inter ma solo per la costruzione dello stadio e di non aver intenzione di entrare nel capitale. Piacerebbe, perché comprare una squadra di calcio significa prestigio da usare per imbastire altri affari.
Ma le squadre come l'Inter costano e non producono utili. Valutare quasi 500 milioni una società che non registra utili da molti anni ha poco senso, e una cosa è certa: il pareggio dei conti non è vicino. Moratti non ha molte risorse da spendere, perché Saras da anni non distribuisce dividendi, e cerca di finanziare le perdite correnti e future attraverso la vendita di quote della società, provando a allettare i cinesi con la prospettiva di un appalto per costruire lo stadio.
I cinesi hanno capito che l'investimento nel calcio significa sborsare fondi senza speranze di incassare utili. Non vogliono che il governo cinese e gli investitori credano che stanno per buttare decine di milioni di euro dalla finestra e così hanno precisato che non sono intenzionati comprare quote dell'Inter e che hanno dialogato con l'Inter solo per costruire un nuovo stadio.
Chi avrà ragione? Riuscirà Moratti a trovare qualcuno che finanzi le perdite dell'Inter con la prospettiva di diventare soci di una squadra con conti in ordine e uno stadio proprio?
Anche Silvio Berlusconi è alla ricerca di nuovi soci per il Milan. Anche lui non ha intenzione di continuare a versare decine di milioni ogni anno per coprire le perdite del Milan. Ha scelto di non rinnovare molti contratti in scadenza e di cedere due importanti giocatori, Ibrahimovic e Thiago Silva, incassando oltre 60 milioni. Ma il taglio dei costi forse non è sufficiente. Meglio cercare un socio che contribuisca a ricapitalizzare la società, quando serve.
Il nome che circola è Gazprom, società legata a Putin. Arriveranno nel calcio italiano i soldi dei petrolieri russi?
Comunque finisca sembra certo che alcune squadre hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità e vogliono farlo ancora, anche se in misura minore. Per questo hanno bisogno che qualcuno paghi i conti di oggi, con la speranza, probabilmente destinata a trasformarsi in delusione, di un futuro migliore, fatto di grandi incassi e conti in ordine.
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