Mentre l'uragano Isaac flagella il sud degli Stati Uniti, in Florida si sono riuniti i repubblicani per incoronare Mitt Romney e Paul Ryan, che sfideranno Obama il 6 novembre nella corsa alla presidenza della principale economia mondiale.
Se guardate le immagini in tv non potrete evitare di notare la composizione dei partecipanti alla convention: moltissimi bianchi anglosassoni (wasp direbbero negli USA), assenti gli ispanici, i neri, le minoranze in genere.
Già, perchè come scrive Furio Colombo su Il Fatto Quotidiano, c'è un problema di razza e classe: il Partito Repubblicano è controllato dai bianchi, ricchi, un pò razzisti, a favore della riduzione delle imposte ai ricchi, contro la riforma sanitaria, a favore delle armi, contro l'aborto, a favore degli interessi di finanza e assicurazioni sanitarie.
La scelta di Paul Ryan come candidato alla vicepresidenza conferma lo spostamento a destra del baricentro repubblicano. Qualunque stratega inviterebbe i candidati a guardare al centro, per catturare il voto moderato incerto. Romney invece ha scelto Ryan che persegue sfacciatamente una politica di classe: sta dalla parte dei bianchi e cerca di spingere milioni di americani a votare contro se stessi, vale a dire contro l'assistenza sanitaria e contro la spesa sociale, a favore degli interessi di finanzieri che pagano meno imposte di un impiegato o di assicurazioni che, in nome del profitto, negano le cure ai malati.
Illogico? No, perchè il voto dipende da altri fattori e non solo dal calcolo razionale. Conta l'andamento economico, in questo momento negativo, e conta l'appartenenza a comunità etniche o religiose, la condivisione di valori, le aspettative degli altri su di noi. E in un momento di difficoltà economiche tutto ciò potrebbe essere fatale per Obama e anche per l'America che, se vincesse Romney, si incamminerebbe di nuovo lungo la strada percorsa da Bush, quando anni di spietato liberismo hanno provocato la più grande crisi dopo quella del 1929. Per gli USA e per il mondo intero sarebbe un disastro, ma per i bianchi ricchi e un pò razzisti che si spellano le mani ad applaudire Mitt Romney sarebbe una fortuna.
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