19 giugno 2015

Alesina sulle disuguaglianze

Risultati immagini per alesinaAlberto Alesina scrive sul Corriere un elogio della disuguaglianza (Il merito delle società diseguali, è l'inquietante titolo) che merita qualche osservazione.

Lo spunto gli è stato offerto dal festival dell'economia di Trento dove "gli economisti-guru della sinistra - Paul Krugman, Thomas Piketty, Joseph Stiglitz"hanno previsto "una degenerazione del capitalismo verso lidi di diseguaglianza mai visti nella storia recente".

La disuguaglianza, osserva Alesina,è oggi quella di 100 anni fa, ma, aggiunge, la disuguaglianza crea incentivi: "Vorremmo forse, in nome della total
e uguaglianza, eliminare i premi monetari a uno scienziato che fa un’importante scoperta? O quelli a un imprenditore che innova..?"

Non ci posso credere! Alesina sostiene che la disuguaglianza incentiva più dell'uguaglianza, come se l'alternativa a una economia con forti disuguaglianze fosse un'economia dove tutti sono uguali e non un'economia con minori disuguaglianze, invocata invece dai vari Krugman, Picketty e Stiglitz.

Dopo questa osservazione che ricorda chi considera "comunisti" gli avversari politici, Alesina spiega che le disuguaglianze sono accettabili se le persone meritevoli possono scalare i gradini della scala sociale attraverso la scuola che dev'essere basata sulla "meritocrazia e [la] competizione nel mercato [che] garantiscono giustizia e mobilità sociale".

Ma perchè in una società di forti disuguaglianze chi occupa i posti migliori dovrebbe accettare la competizione? E' più probabile un ricco che sogna una società in cui i suoi figli devono competere alla pari con il figlio del povero o una società in cui il ricco cerca di garantire ai propri figli delle vie privilegiate per il successo negando al tempo stesso ai figli altrui di accedere alle stesse possibilità?

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