18 dicembre 2015

Perchè alcune banche vendono le proprie azioni allo sportello?

Tra le vicende bancarie di cui si occupano i mass media in queste settimane, c'è il caso interessante di banche che vendono le proprie azioni anche ai risparmiatori più ingenui.

Una di queste è la Banca Popolare di Vicenza, che ha venduto negli anni scorsi le proprie azioni anche a anziane casalinghe o a imprenditori alla ricerca di un mutuo, che si sentivano proporre tassi vantaggiosi se avessero sottoscritto il capitale della banca.

Chi l'ha fatto s'è trovato a fare i conti con probabili perdite. E' il caso della presidente della Regione Friuli VG, Debora Serracchiani, che col marito ha sottoscritto azioni della Popolare vicentina mentre sottoscriveva un mutuo per l'acquisto di un immobile a tasso agevolato.

Qualche imprenditore s'è sentito proporre un prestito per una somma superiore a quella richiesta, con l'obbligo di usarne una parte per acquistare azioni della banca.

Perchè una banca fa queste operazioni ?

La probabile ragione si chiama capitale variabile. La Popolare di Vicenza è una banca cooperativa a capitale variabile. Questo significa che non esiste un numero prestabilito di azioni che passano di mano in mano in un mercato telematico, ma il numero è variabile e dipende dalla volontà dei soci.

Se arrivano nuovi soci, il numero delle azioni aumenta, se chi è socio decide di recedere dalla società il numero delle azioni diminuisce e con esso il capitale sociale.

Se il capitale di una banca diminuisce, la banca diventa meno affidabile. Nei coefficienti che indicano la solvibilità della banca, il capitale sociale ha un ruolo importante.

Perciò una banca con un capitale variabile ha interesse a cercare nuovi soci e a spingere i soci a non recedere dalla società. La banca costituita come società con capitale variabile in altri termini riesce a realizzare un aumento di capitale non dichiarato: basta trovare nuovi soci.

Al tempo stesso però ci sono alcuni problemi. Una banca in difficoltà può essere tentata dal nascondere la reale situazione per evitare il recesso degli azionisti e quindi il peggioramento dei coefficienti di solvibilità della banca. Può trovare conveniente vendere le azioni ai risparmiatori, mentre altri soci, magari consapevoli delle difficoltà della banca, chiedono di recedere dalla società. Può insomma succedere che i soci più astuti abbandonino la banca che nel frattempo cerca di vendere azioni a ignari risparmiatori.

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