Qualche settimana fa la Stampa ha pubblicato un curioso articolo su Luigi Einaudi e i Promessi Sposi, a firma Alberto Mingardi, giornalista con una sfrenata passione per tesi economiche conservatrici.
Mingardi spiega che l'Einaudi economista vide nel romanzo di Manzoni un'interessante lezione di economia.
Ora, prima di chiedersi in cosa consista la lezione, bisogna spiegare che Einaudi è stato un economista più di un secolo fa, quando l'economia era una disciplina molto poco evoluta. E' difficile trovare nei libri di economia qualche sua idea. E le poche citate da chi scrive oggi i manuali di economia sono le meno gradite dai suoi ammiratori.
Invece è diventato famoso come divulgatore, pronto a bacchettare la spesa pubblica in generale e soprattutto quelli che considerava sprechi. Per questo i liberisti lo amano mentre dimenticano che Einaudi voleva imposte sulle eredità per garantire il principio a lui caro dell'uguaglianza dei punti di partenza dei cittadini.
Piace invece a Mingardi l'Einaudi che ha considerava le "pagine stupende" del Manzoni sui tumulti di San Martino perchè raccontano i "pregiudizi popolari intorno alla scarsità ed alla abbondanza del frumento e della farina".
Vien da chiedersi: e questa sarebbe economia?
Io credo proprio di no, Einaudi è vissuto in un'epoca in cui l'economia era molto grossolana e lui non ha offerto molto all disciplina, o almeno non ha offerto contributi che oggi possano apparire come interessanti perchè superati da idee successive.
Piace invece a chi si ritiene superiore e ama leggere di un popolo credulone a cui dispensare consigli.
" [...] lasciar funzionare le leggi del mercato, limitando l' intervento pubblico a quanto strettamente richiesto dal loro funzionamento e dalla pubblica compassione. Nell' Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev' essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l' individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità."
RispondiEliminaUn estratto della pochezza non solo economica di Einaudi, annoverato tra i padri nobili(!) dell'EU... non stupisce che con tali padri la creatura sia l'aborto che è.
GC